Per lo "Sciopero delle donne" dell'8 marzo "Non una di meno" fa appello
ad indire lo sciopero anche ai sindacati confederali: "Appello a tutti i
sindacati confederali, di base e autonomi: l'8 Marzo fermiamo il mondo
per dire no alla violenza maschile sulle donne".
Ma non possiamo e non dobbiamo chiedere ai sindacati confederali di
indire il nostro sciopero!
Questi sindacati confederali sono parte complementare, organica di
questo sistema capitalista di sfruttamento e oppressione. I loro accordi
avallano i peggioramenti che i padroni stanno sempre più portando sui
posti di lavoro e che colpiscono in particolare noi donne, non solo dal
punto di vista economico, ma di vita - pensiamo all'accordo sottoscritto
dai sindacati confederali, compreso la Cgil, di Almaviva, dove la
maggioranza sono lavoratrici, e alla sua devastazione verso le loro vite
- lavoratrici che proprio oggi, sabato, scendono in lotta contro
quell'accordo; ma pensiamo agli accordi alla Fca sulla riduzione delle
pause, sul peggioramento dei turni di lavoro, che diventa uno doppio
stress per operaie che anche fuori dalla fabbrica non hanno "pause",
ecc. ecc. Ogni lavoratrice, precaria potrebbe raccontare decine e decine
di questi vergognosi accordi o di contratti che non rispettano la
dignità delle donne, che coprono discriminazioni.
Lo "sciopero delle donne", vero, non virtuale, fu ostacolato nel
novembre 2013 soprattutto dalla Cgile le lavoratrici e alcune delegate
dovettero coraggiosamente fare i "salti mortali" per farlo lo stesso.
Quindi, per forza, lo "Sciopero delle donne" è indipendente, fuori, e
anche contro, i sindacati confederali, perchè anch'essi sono un anello
della catena che opprime le donne proletarie - E non possiamo chiedere a
chi contribuisce a stringere questa catena, di indire il nostro sciopero....
Chiaramente questo riguarda la struttura, le segreterie dei sindacati
confederali, non certo delegate, Rsu, lavoratrici iscritte.
MFPR (Movimento femminista proletario rivoluzionario)
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