India: il 58% in Andhra
Pradesh dice che il Naxalismo è buono, secondo un sondaggio del Times of India
9 gen 2017
La più grande minaccia alla sicurezza interna dell'India, come disse con una frase divenuta famosa il Primo Ministro, può essere peggiore di quanto si pensava. Ecco perché anche in Andhra Pradesh, dove è stata apparentemente vinta la battaglia contro i maoisti, si scopre che il governo sta perdendo la battaglia per la conquista delle menti e dei cuori della gente.
È un dibattito che
imperversa dentro e fuori il Partito del Congresso. Il governo deve adottare un
atteggiamento da legge-e-ordine verso i maoisti e trattarli come criminali o
dovrebbe porre l'attenzione più sul levare il terreno sotto i loro piedi
attraverso un programma di sviluppo che conquista la popolazione delle zone
colpite?
Un sondaggio esclusivo
nei distretti una volta dominati dai maoisti della regione Telengana da parte dell’IMRB,
ben nota organizzazione di ricerche di mercato, per il quotidiano The Times of
India ha scoperto che, mentre gli atteggiamenti verso i ribelli sono
ambivalenti, la condanna del governo e dei suoi modi di affrontare il problema
è abbastanza chiaro.
I risultati sollevano
inquietanti interrogativi sul fatto che concentrarsi in gran parte sugli
aspetti di polizia del problema potrebbe essere una strategia difettosa nel
lungo periodo. Creano anche un altro dubbio: la battaglia in AP è stata
veramente vinta o i maoisti possono tornare sulla scena in pochi
anni?
anni?
Legata a ciò è la
questione di come i maoisti sono visti dalla popolazione di queste parti. Sono
percepiti essenzialmente come un gruppo sanguinario, ricattatore o come ribelli
in lotta per i diritti del popolo?
Il TOI ha deciso di fare
un sondaggio di opinione nelle zone colpite per scoprirlo. Il problema,
tuttavia, è che questa è stata una regione dove i sondaggisti hanno trovato
molto difficile entrare. Abbiamo finalmente deciso di condurre l'indagine in
quelle zone dell’Andhra Pradesh, che fino a non molto tempo fa erano roccaforti
dei naxaliti, ma in cui la loro attività veniva contrastata. L'indagine è stata
condotta, quindi, in cinque distretti della regione Telengana: Adilabad,
Nizamabad, Karimnagar, Warangal e Khammam. Questi distretti sono stati scelti
non solo perché erano fino a poco tempo gravemente colpite dai naxaliti, ma
anche a causa della loro vicinanza ai focolai in corso in Chattisgarh e
Maharashtra.
Per sondare l'umore
generale in queste aree, l'indagine è stata limitata alle categorie
socio-economico che non stanno molto bene, SETTORI B e C e uomini e donne di
età compresa tra 25 e 50° anni. Ciò che abbiamo trovato è stato per noi come
aprire gli occhi e dovrebbe essere preoccupante per tutti. Lo stato potrebbe
aver vinto la battaglia delle armi, ma i maoisti sono chiaramente avanti nella
percezione. Ciò è particolarmente vero nei distretti di Warangal e Nizamabad
come le tabelle allegate mostrano fin troppo chiaramente.
La causa principale della
disaffezione è la sensazione straripante di abbandono delle aree da parte del
governo. Circa i due terzi hanno espresso questo punto di vista e in Warangal
la cifra è arrivata fino all’81%. Che, si potrebbe dire, è quasi allarmante.
Cifre simili probabilmente si trovano ovunque in India. Vero. Ma quando i due
terzi dicono anche che i maoisti hanno ragione nella scelta dei metodi che usano
per evidenziare l'abbandono, è difficile considerarlo come normale.
Forse le risposte che più
rivelano sono quelle alle domande se i maoisti - ancora meglio noti come
Naxaliti in questa zona - sono stati una cosa buona o cattiva per la regione e
se la loro sconfitta da parte della polizia dell’AP ha fatto le cose meglio o
peggio.
Quasi il 60% ha detto che
i naxaliti erano buoni per la zona e solo il 34% ritiene la vita è migliorata
da quando sono stati respinti. Per quanto riguarda la domanda se lo
sfruttamento è aumentato dopo che l'influenza Naxalita è scemata, il 48% ha
detto di sì contro il 38% che ha detto di no, il resto non ha espresso alcuna
opinione.
Quelle risposte sono
rafforzate dalle risposte ad altre tre domande. La prima di questi è stata la
seguente: se la caratterizzazione dei Naxaliti come estorsori e mafiosi era
precisa. Due terzi era in disaccordo. Una elaborazione di questa è arrivata
come risposta ad una domanda un po' più aperta. Oltre la metà ha detto che i
naxaliti hanno lavorato per il bene della zona, un altro terzo ha dichiarato
che avevano giuste intenzioni, ma i mezzi sbagliati. Solo il 15% è disposto a
descriverli solo come delinquenti.
Altrettanto importante:
il 50% degli intervistati ritiene che i naxaliti avevano costretto il governo a
concentrarsi sul lavoro di sviluppo nelle zone colpite. Ciò che queste risposte
mostrano è proprio quanto sia negativa la percezione che si ha del governo da
queste parti.
Che la gente di qui non
sia del tutto a proprio agio con i metodi naxaliti è anche abbastanza chiaro. Anche
una domanda su ciò che spiegava la loro forza da queste parti ha mostrato che
ben pochi la attribuivano solo alla popolarità, visto che la maggioranza dice o
che era dovuta alla paura o che era una combinazione di approvazione e di
paura. Che, nonostante questa ambivalenza, c'è una visione di simpatia per i
Naxaliti, tradisce solo la ricerca disperata della gente di ogni mezzo per scuotere
lo stato.
Alla luce di questi
risultati non sorprende affatto che le uccisioni da parte dei maoisti sono
viste in maniera più leggera di quelle del governo e che le dichiarazioni dello
stato sugli scontri vengono viste con estremo sospetto.
Il governo può dire, e
con qualche giustificazione, che i maoisti rappresentano la più grande minaccia
alla sicurezza interna dell’India, ma questo sondaggio dimostra che l’opinione
pubblica da queste parti vede l’apatia del governo come la più grande minaccia
al proprio benessere.
Le città nelle quali è stato condotto il
sondaggio sono: Kamareddy nel distretto di Nazamabad, Gudi Hathnoor ad
Adilabad, Sirsilla a Karimnagar, Mahbubabad a Warangal e Palwancha a Khammam. Il
sondaggio è stato fatto su un totale di 521 persone in queste cinque città, un
campione statisticamente robusto.
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