In Germania per la seconda volta la Corte Costituzionale tedesca ha respinto
una richiesta di mettere al bando – e quindi perseguire legalmente – il
Partito nazionaldemocratico tedesco (Npd). Neonazisti dichiarati,
protagonisti di centinaia di aggressioni e diversi omicidi (almeno tre
membri di un gruppo collaterale, Nsu, sono stati riconosciuti colpevoli
di aver ucciso degli immigrati), con un programma “politico”
esplicitamente antidemocratico, razzista e nostalgico del Terzo Reich
hitleriano.
La
prima volta, nel 2003, aveva respinto una analoga richiesta dle governo
federale. Stavolta lo ha fatto rispetto a una decisione del Bundesrat
(il secondo ramo del Parlamento tedesco, su base regionale).
I
nazisti dell'Npd partecipano da decenni anche alle elezioni, e
attualmente – con 5.000 militanti censiti – non superano in genere l'1%.
La questione più stupefacente è comunque la motivazione della sentenza della Corte Costituzionale. "La richiesta è stata respinta – ha detto il presidente della Corte, Andreas Vosskuhle – in quanto l'Npd persegue obiettivi anticostituzionali, ma non ci sono elementi concreti tali da suggerire che l'azione del partito possa avere successo".
In
pratica, fare propaganda nazista è un diritto “costituzionalmente
garantito”, ma solo fino a quando non riesce a far presa su una quota
rilevante della popolazione.
da contropiano
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