Brasile – Gli opportunisti stanno sabotando la prossima
manifestazione a Brasilia
Nota inviata dal Movimento classista dei lavoratori del
settore istruzione - MOCLATE (Goiás).
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Il decrepito stato brasiliano è all’offensiva contro i sacri
diritti del popolo. Il governatore di turno, Michel Temer, sta muovendo cielo e
terra per far passare le sue misure del pacchetto contro la classe operaia
brasiliana e in favore dei proprietari terrieri, la grande borghesia e
l'imperialismo. Diverse misure sono già state adottate, come ad esempio la PEC
55, che vuole congelare il bilancio dell'Unione, la Riforma delle pensioni, del
lavoro, tra le altre misure contro il popolo [congelando la spesa pubblica per
i prossimi 20 anni, ndr].
La resistenza del popolo contro il vecchio stato e il suo
capo di turno cresce. Lo scorso 29 novembre si è
tenuta una marcia nazionale contro il PEC 55 a Brasilia. La manifestazione ha avuto luogo lo stesso giorno del primo voto al Senato e ha visto la partecipazione di circa 50 mila persone.
tenuta una marcia nazionale contro il PEC 55 a Brasilia. La manifestazione ha avuto luogo lo stesso giorno del primo voto al Senato e ha visto la partecipazione di circa 50 mila persone.
Come era prevedibile, la polizia ha brutalmente e in modo
casuale represso i manifestanti, sparando proiettili di gomma, bombe
lacrimogene e gas al pepe sui presenti. Come reazione, e ciò riflette il
sentimento di insoddisfazione della popolazione brasiliana, i manifestanti sono
letteralmente passati sopra le direzioni del vecchio sindacalismo venduto e
della UNE/UBES [sindacati di studenti riformisti, ndr] e si sono scontrati con
la polizia, attaccando i ministeri e rallentando l'avanzata delle forze
dell'ordine. I militanti di base non hanno rispettato le loro direzioni e si sono
uniti alla resistenza. Ciò ha causato grande paura tra gli opportunisti perché
è stata una delle poche volte che hanno perso il controllo di una mobilitazione
da loro stessi organizzata e per la quale avevano affittato furgoni con trombe
e microfoni dai quali parlare. Quando hanno iniziato a lamentarsi, a richiamarsi
al pacifismo, a difendere la repressione selettiva della polizia contro i
"black bloc", la massa arrabbiata ha cominciato a fischiarli, scandendo
slogan per tacciarli di essere venduti e, infine, quando la CUT [sindacato
riformista, ndr] e la UNE hanno provato ad abbandonare la protesta portandosi
via i furgoni, la massa glieli ha tolti e da lì ha cominciato a fare appello
alla resistenza e allo scontro con l'azione della polizia fascista.
Il giorno dopo la manifestazione, il fascista Temer ha elogiato
la repressione della polizia, dicendo che i manifestanti erano vandali e
rigettato la manifestazione. D'altro lato, come un abile negoziatore, ha
cercato di negoziare con i dirigenti sindacali e la UNE dietro le quinte, al
fine di indebolire la manifestazione del prossimo 13 dicembre. Così, la UNE
cominciò a parlare in difesa di cortei a livello dei singoli stata e di
annullare le carovane per Brasilia. Allo stesso hanno fatto la CUT e FASUBRA
[sindacato riformista del mondo della scuola, ndr] di Conlutas-PSTU [partito
riformista, ndr].
L'obiettivo dei venduti è quello di far diminuire la
quantità di persone per il 13 giugno prossimo. Dobbiamo denunciare di più
questa manovra. È nostro dovere ostacolare gli opportunisti e cercare di
portare il massimo di persone a Brasilia. Oggi più che mai è necessario
resistere contro il PEC e tutte le misure adottate dal capo di turno
dell'imperialismo. Solo la lotta può cambiare la vita dei lavoratori e fermerà
la PEC 55.
Pubblicato originariamente su www.andblog.com.br A Nova
Democracia
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