Abbiamo
fatto finora due scioperi delle donne, nel 25 novembre 2013 e l'8
marzo di quest'anno. Sono scesi in lotta sia lavoratrici dei settori
pubblici che dei settori privati, così come precarie, immigrate. In
totale sulle 20 mila donne hanno scioperato.
Si
tratta di due “scintille che via via stanno incendiando la
prateria. E ora sull'onda degli scioperi delle donne in Argentina,
Polonia, Islanda, Francia, lo sciopero delle donne viene assunto come
obiettivo anche da settori del femminismo in Italia, che finora lo
avevano ignorato o denigrato.
Nei
due scioperi sono scesi in lotta di più le lavoratrici, precarie dei
servizi, pulizia, commercio, della scuola, del pubblico impiego. Le
operaie di fabbrica hanno scioperato in alcune fabbriche del nord. Ma
serve molto che le operaie, che sono la parte di classe delle donne,
scendano in tante in sciopero. Ma qui c'è il problema del ruolo dei
sindacati confederali. Soprattutto nelle fabbriche, infatti, i
sindacati ufficiali hanno apertamente contrastato/sabotato lo
sciopero, o, nel 2013, la Cgil cercato di ridurlo a mero atto
virtuale, e forte è stato lo scontro nelle fabbriche in cui si è
realizzato realmente.
Lo
sciopero dalle donne non è sentito solo come uno sciopero sindacale,
anche se c'è una piattaforma, ma è sentito soprattutto come
espressione di forza delle donne, e, soprattutto da parte delle donne lavoratrici, come una rottura, anche
dentro la classe operaia. Le lavoratrici non possono delegare ai
sindacati (per le ragioni dette), ma anche ai sindacati di base, agli
stessi operai, ma devono prendere nelle loro mani le lotte, i
bisogni.
Ogni
problema delle donne è sempre intrecciato con la questione
dell'oppressione e della dignità delle donne.
Quest'anno
è il 50° della Rivoluzione culturale proletaria in Cina. La
rivoluzione cinese, la Repubblica popolare aveva già dato tanti
diritti alle donne, ma la Rcp ha detto molto di più alle donne:
“siete la metà del cielo ma ve lo dovete conquistare”. E le
donne in Cina hanno avviato in quel periodo una “rivoluzione nella
rivoluzione”.
Ecco,
lo sciopero delle donne è come dire alle donne: siete noi che
dobbiamo prendere la nostra vita e la lotta nelle nostre mani!
MFPR
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