Una grossa assemblea di circa 50 migranti di tre centri di accoglienza, tenutasi presso lo Slai cobas per il sindacato di classe, ha portato anche altri migranti a dire "Basta", a rompere timori e ricatti da parte di alcune associazioni che gestiscono i centri e decidere di scendere in lotta, seguendo l'esempio dei migranti del Bel sit. Mercoledì 21 dicembre vi saranno presidi sia alla Prefettura che al Comune.
Importante è l'unità tra i migranti che si sta realizzando, frutto anche dell'appello dello Slai cobas sc di Taranto a passare dalle lamentele alla lotta, con coraggio, perchè i migranti hanno mille ragioni, e invece Istituzioni locali, governo e una parte delle Associazioni (su questo, che siano "di sinistra" o gestite dalla Chiesa non fa differenza) hanno torto. Per questo è giusto ribellarsi!
Tutti i migranti hanno denunciato di essere trattati male!
I migranti del "campo di emergenza" dell'associazione Salam dove vi sono sia minori che adulti, hanno nei giorni scorsi scritto una lettera per denunciare una serie di problemi e di inosservanza dei diritti, ma soprattutto per chiedere di essere trasferiti in un altro centro:
"Quando siamo arrivati a questo campo di emergenza- scrivono i migranti - ci hanno informati che saremmo stati trasferiti immediatamente al campo permanente per fare richiesta alla Commissione, ma questo non è mai avvenuto.
Il capo del campo di emergenza ha tenuto una riunione con noi dicendoci che dovevamo restare nel campo di emergenza, dove avremmo ricevuto una dotazione di 2,50 Euro al giorno, cibo, “acqua potabile e per uso domestico”, vestiario, etc. Ma questo non è avvenuto.
Questi i problemi di questa situazione che richiedono una soluzione:
- prima di tutto la dotazione di 2.50 euro al giorno, che non riceviamo;
- il cibo, che non è buono ed è sempre lo stesso, e a volte anche scaduto;
- l’acqua per uso domestico, che manca e per questo le latrine sono sempre maleodoranti;
- il vestiario non è buono e non protegge dal freddo;
- sovraffollamento, troppe persone in una sola stanza, in alcune 10 o anche dodici persone;
- Nessuno di noi poi ha il permesso di soggiorno, benchè stiamo da più di due mesi in Italia".
I migranti di Paolo VI, dell'Ass. Noi e Voi, presidente un prete, a loro volta denunciano: Nonostante siamo nel Centro la maggiorparte da minimo 7 mesi, buona parte di noi è ancora priva del permesso di soggiorno, e, per coloro che lo hanno, di documenti di identità, e nessuno di noi ancora è stato convocato dalla Commissione per l'istanza sul diritto d'asilo.
Insieme a questi problemi, vi sono vari altri legati alle condizioni di vivibilità nella struttura a Paolo VI, i migranti vivono al freddo, non ci sono riscaldamenti, non c'è acqua calda.
L'associazione Noi e Voi aveva loro detto quest'autunno che dovevano essere trasferiti in un'altra struttura, ma questo non è avvenuto e intanto vi è molto freddo. Inoltre ai migranti non vengono dati vestiti adeguati per l'inverno; il cibo non è buono, sempre pasta, anche poco condita; il corso di italiano viene fatto solo una volta alla settimana.
Per i migranti del Bel sit continua il problema della mancata assistenza sanitaria e farmaceutica. Qui nei giorni scorsi i migranti che hanno lottato per il pagamento del pocket money che non ricevono da 5 mesi, si sono rifiutati di accettare il pagamento di soli due mesi.
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