giovedì 6 ottobre 2016

pc 6 Ottobre - La protesta delle donne in Polonia vince la battaglia: il governo fa marcia indietro!

La forte protesta delle donne polacche che sono scese in piazza nei giorni scorsi riesce a far indietreggiare il fronte reazionario composto principalmente da estrema destra e clero polacco rappresentato nel parlamento e nel governo del paese.
Viene cosi ritirata la proposta di legge che prevedeva il bando totale dell'aborto.
Questa battaglia vinta é sicuramente molto importante perché nasce dall'autorganizzazione della rappresentanza di una larga fetta delle donne polacche: in piazza sono scese giovani e meno giovani e appartenenti a diversi ceti sociali.
Nonostante cio' la legge polacca in materia di aborto resta molto restrittiva e questo diritto e concesso solo in alcuni casi particolari, ci auguriamo quindi che la battaglia vada avanti per la conquista del totale e pieno diritto all'aborto da parte delle donne polacche!

Da Repubblica:
l Parlamento respinge le nuove norme che avrebbero imposto un divieto pressoché totale all' interruzione di gravidanza. Restano in vigore le norme vigenti, comunque già molto restrittive.  “Le manifestanti ci hanno fatto riflettere, e ci hanno dato una lezione di umiltà”, così Jaroslaw Gowin, ministro di Scienza e Pubblica istruzione

VARSAVIA – Dopo la grande marcia di protesta delle donne, la Polonia fa marcia indietro sulla legge anti aborto. Il Parlamento ha respinto il disegno di legge che introduceva di fatto il divieto totale di interruzione di gravidanza, voto in linea con le dichiarazioni di alti esponenti del PiS, Prawo i Sprawiedlywosc, cioè Diritto e  Giustizia, il partito nazionalconservatore di maggioranza assoluta, che avevano annunciato che la posizione dell’esecutivo e del partito era cambiata.

E’ una vittoria chiara del movimento di protesta femminile, bipartisan e comprendente anche donne seguaci del PiS e, insieme, un segnale di pragmatismo del governo in carica dal 25 ottobre dell’anno scorso.

“Le manifestanti ci hanno fatto riflettere, e ci hanno dato una lezione di umiltà”, ha dichiarato Jaroslaw Gowin, ministro di Scienza e Pubblica istruzione. La vecchia legge vigente è già restrittiva: consente l’aborto solo in caso di grave pericolo di salute per la donna incinta, di malformazioni gravi del feto, o se la gravidanza è risultato di stupro o incesto. Ma il nuovo testo – elaborato da un’iniziativa popolare con raccolta di firme, non dal PiS – approvato la settimana scorsa dal Sejm in prima lettura, chiedeva un divieto pressoché totale d’interruzione di gravidanza, l'aborto sarebbe stato consentito solo in caso di pericolo diretto per la vita della madre.

“Non siamo mai stati favorevoli a una politica che punisca le donne”, ha detto Tomasz Latos, deputato di Diritto e Giustizia. Le opposizioni avevano da subito duramente attaccato il governo per il voto favorevole alla legge della maggioranza in prima lettura.

Secondo Joanna Mucha, di Platforma Obywatelska (Piattaforma dei cittadini, liberal, al potere dal 2007 all’anno scorso, leader storico Donald Tusk attualmente presidente dell’esecutivo Ue), “le polacche non vi permetteranno di mandarle al mattatoio”. E a detta di Nowoczesna (i moderni, liberal centristi, nuova prima forza d’opposizione) quella legge risultata da un’iniziativa popolare era “un progetto barbaro, da cestinato subito”. Il governo e il partito guidato dal leader storico nazionalconservatore e veterano di Solidarnosc, Jaroslaw Kaczynski, ha mostrato in corsa di aver ricevuto il messaggio.

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