Mentre all'interno delle aule di tribunale si consumava il rito della giustizia borghese con la conferma delle sentenze di condanna degli attivisti del movimento romano di lotta per la casa e di Gianluca e Adriano, condannati rispettivamente a 6 anni e 3 anni e 8 mesi con accuse di terrorismo,
un presidio di 300 - 400 persone, in gran parte migranti, donne, senza casa e senza diritti, hanno manifestato la loro solidarietà proletaria a tutti gli attivisti. Questo è il dato nuovo, importante emerso con questo processo: l'esigenza dell'unità nella solidarietà proletaria, contro l'isolamento e la frammentazione operata dallo Stato per colpire le lotte sociali
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