TUTTO
VA BENE, MADAMA LA MARCHESA
La
clamorosa disfatta della nazionale di calcio brasiliana - 1-7 il risultato
finale dell'incontro con la Germania, nella semifinale della Coppa del Mondo -
ha avuto un solo grande merito.
Finalmente i media europei, e quelli italiani in particolare, si sono accorti che fuori dagli stadi, ogni giorno, sono organizzate manifestazioni di protesta da parte di cittadini esasperati verso un governo - quello guidato da Dilma Rousseff - che ha speso miliardi di fondi statali, per costruire stadi e preparare adeguatamente l'accoglienza dei tifosi provenienti da ogni dove per assistere alle partite della rassegna in questione, e contemporaneamente ha inasprito ulteriormente le condizioni di vita della popolazione.
Il problema della pseudo-informazione borghese, italiana in particolare, è che certe cose non si possono dire, altrimenti la gente rischia di svegliarsi dallo stato catatonico in cui è sprofondata anche a causa della Coppa del Mondo.
Così, dopo aver accuratamente evitato di segnalare che, durante i lavori per la costruzione dei nuovi impianti sportivi in Brasile, sono morti almeno quattordici (questa è la cifra ufficiale) operai, ecco i sedicenti operatori dell'informazione affermare che le motivazioni per cui si sono verificati scontri - quotidiani, ma questo non si può dire altrimenti saltano tutte le loro menzogne - sono riconducibili unicamente all'effetto débacle della nazionale verde-oro.
Eppure, basterebbe a lorsignori andare su una nota rete sociale - sul profilo del Fronte Indipendente Popolare del Brasile - per ottenere notizie fresche sulle manifestazioni di cui questa organizzazione è la principale animatrice: ma forse è troppo difficile fare onestamente il proprio mestiere senza cedere ai ricatti di chi pretende di far sempre credere che tutto va bene, madama la marchesa.
Finalmente i media europei, e quelli italiani in particolare, si sono accorti che fuori dagli stadi, ogni giorno, sono organizzate manifestazioni di protesta da parte di cittadini esasperati verso un governo - quello guidato da Dilma Rousseff - che ha speso miliardi di fondi statali, per costruire stadi e preparare adeguatamente l'accoglienza dei tifosi provenienti da ogni dove per assistere alle partite della rassegna in questione, e contemporaneamente ha inasprito ulteriormente le condizioni di vita della popolazione.
Il problema della pseudo-informazione borghese, italiana in particolare, è che certe cose non si possono dire, altrimenti la gente rischia di svegliarsi dallo stato catatonico in cui è sprofondata anche a causa della Coppa del Mondo.
Così, dopo aver accuratamente evitato di segnalare che, durante i lavori per la costruzione dei nuovi impianti sportivi in Brasile, sono morti almeno quattordici (questa è la cifra ufficiale) operai, ecco i sedicenti operatori dell'informazione affermare che le motivazioni per cui si sono verificati scontri - quotidiani, ma questo non si può dire altrimenti saltano tutte le loro menzogne - sono riconducibili unicamente all'effetto débacle della nazionale verde-oro.
Eppure, basterebbe a lorsignori andare su una nota rete sociale - sul profilo del Fronte Indipendente Popolare del Brasile - per ottenere notizie fresche sulle manifestazioni di cui questa organizzazione è la principale animatrice: ma forse è troppo difficile fare onestamente il proprio mestiere senza cedere ai ricatti di chi pretende di far sempre credere che tutto va bene, madama la marchesa.
Genova,
11 luglio 2014
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