BAHAR -Bahar Kimyongur
è fuori dal carcere. Il compagno turco-belga, in galera a Bergamo dal
21 novembre scorso su mandato internazionale della Turchia, ha ricevuto i
domiciliari dal Tribunale di Brescia. Ora Bahar si sta recando a Massa,
città toscana dove attenderà il processo vero e proprio riguardante la
richiesta di estradizione in Turchia, legata alla sua attività di
denuncia e controinformazione nei confronti dei crimini perpetrati sia
ad Ankara che nel vicino ginepraio siriano proprio dal governo di
Erdogan, padrone – padrone della Turchia.
Bahar
dovrà rimanere in una casa a Marina di Massa, in attesa del
pronunciamento della Corte. Lo Stato Turco dispone di 40 giorni, a
partire dal 21 novembre, giorno in cui l’attivista e giornalista belga è
stato arrestato dalla Digos quando è arrivato all’aeroporto di Bergamo,
per trasmettere all’Italia i documenti che corredano la richiesta di
estradizione.
Da quando è stato arrestato il Clea – il Comitato per la libertà di espressione e associazione –
ha organizzato petizioni e manifestazioni a Bruxelles. Oggi in un
comunicato il Clea afferma che “la lotta in favore di Kimyongur dovrà
necessariamente ora fare un salto di qualità”.
Presidi fuori dal Tribunale si sono tenuti anche a Brescia, in due diverse occasioni
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