01 dicembre 2013 - da Corriere del
Mezzogiorno
Ilva, sindacato di base al 20 per cento
La Uilm si conferma prima, Fiom dimezzata, la sorpresa è l'Usb
I risultati, certificati, per eleggere gli 84 delegati... Hanno votato 9.187 lavoratori, pari all'80,61 per cento, della forza lavoro, tre punti in meno nei confronti del 2010. La Uilm ha preso 41 seggi con 3493 voti (38% dei consensi) rispetto ai 4259 del 2010 e si conferma la prima sigla sindacale; la Fim 24 seggi con 2219 (24.1%) rispetto ai precedenti 2433; l'Usb ne conquista 12 con 1837 preferenze (19.9%), ed è seconda tra gli operai; la Fiom 7 seggi con 1389 voti (15.1%) ma nel 2010 erano stati 3063. Molto basse le percentuali delle altre due sigle. Flmu-Cub s'è fermata all'1.7 per cento e 161 voti, la Fismic allo 0.9% e 88 voti. I confederali, nel complesso, perdono 2654 preferenze. “
Sui dati
I non votanti sono 2213 lavoratori, 342
– 3% in più del 2010, a questo dato bisogna aggiungere 200 bianche
o nulle, quindi il totale del non voto è di 2413 lavoratori, 21,15%.
I voti persi dai confederali rispetto
al 2010 sono: 766 Uilm – 214 Fim – 1674 Fiom – TOT 2654.
Va considerato che solo lo Slai cobas
per il sindacato di classe ha dato indicazione esplicita di “non
voto”, con un volantino e una locandina.
Un primo commento
1) E' da tempo che gli operai cercavano
di rendere concreta la critica, sfiducia, opposizione verso i
sindacati confederali. In questo hanno trovato la lista l'Usb,
rispetto a cui ha operato:
- il suo essere fuori e contro i
sindacati confederali, ma rispetto allo slai cobas, divenuto più
presente all'interno dell'Ilva e con un peso e struttura soprattutto
nazionale più da sindacato normale; e in questo ha pesato e pesa il
sostegno finanziario dato dalla USB nazionale;
- la figura di Francesco Rizzo, con la
sua influenza e seguito da sempre avuta sia quando era nella Fiom,
sia quando per un breve periodo è passato alla Fim, sia quando si è
organizzato con la USB;
- ha pesato il riconoscimento del Usb
sulle deleghe, da parte dell'azienda, cosa che tuttora non è
avvenuta con lo Slai cobas;
- la sua battaglia e visibilità con
coraggio, solidarietà contro l'ostracismo aziendale e confederale in
alcuni momenti: Mof, Tenda, raccolta firme per aiutare l'operaio
Delli Ponti, questione licenziamento Marco Zanframundo, denunce sulla
sicurezza, denuncia dello scandalo Circolo Vaccarella strumento di
finanziamento occulto dei sindacati da parte dell'azienda - battaglie
sostenute anche dallo slai cobas ma in forme di appoggio e non di
protagonismo diretto
- l'insistenza anche pratica per il
rinnovo delle RSU, ostacolato dai sindacati confederali, battaglie
ripetiamo condivise dallo slai cobas e a cui abbiamo contribuito
Mentre non è vero che questo successo
sia legato alla parola d'ordine “nazionalizzazione” che è sempre
stata in generale sovrapposta dall'alto e fondamentalmente dal
nazionale alle battaglie concrete che invece si sono fatte.
2) La tenuta con perdite di Uilm e Fim
è stata avvantaggiata da una situazione piatta tutto sommato. In una
situazione così si alimenta il conservatorismo tra gli operai, la
sponda sicura e conosciuta, la tutela del posto di lavoro e si
alimenta l'opportunismo.
In una situazione di lotta Uilm e Fim
non avrebbero avuto quei voti.
Ma, comunque, hanno perso dei voti
rispetto al 2010: la Uilm di più, 766, la Fim 214.
Nello stesso tempo hanno avuto in
fabbrica abbastanza vita facile e un sostegno esplicito da azienda e
capi - anche gli operai Liberi e Pensanti non hanno mantenuto
particolarmente vivo il loro attacco ai confederali e la stessa Usb
nel periodo elettorale si è limitata sostanzialmente a critiche
moraliste ma è sembrata convergente nell'attaccare principalmente la
Fiom;
D'altra parte lo Slai cobas che ha
sempre fatto una lotta/critica sui fatti e posizioni agenti,
raggiungendo anche buoni risultati nell'azione esterna, non è
riuscito a consolidare la presenza interna, dato che alcuni quadri
interni hanno preferito fare altre scelte e questo ha impedito che il
sostegno esistente si concretizzasse all'interno in una struttura
organizzata che potesse realmente canalizzare il voto.
3) La Fiom è crollata e deve dare la
colpa solo a sé stessa perchè:
- non è stata in tutta la vicenda né
carne né pesce sia a livello locale che nazionale;
- ha contrastato negli anni i delegati
più radicali fino alla fuoriuscita o espulsione (Rizzo oggi usb,
Ranieri e Battista oggi liberi e pensanti, ecc.) e ora si lamenta
delle “lacerazioni interne”;
- è stato il “principale alleato”
dell'azienda (come ha detto Vendola) per fare dell'Ilva una della
fabbriche più arretrate a livello nazionale dal punto di vista della
lotta di classe e del contrasto fino al 2 agosto, ma agendo sempre in
unità e alla coda di Fim e Uilm (senza avere il piccolo “potere”
di Uilm e Fim); a parole differente da Uilm e Fim sulla questione
magistratura, difesa aziendalista dell'Ilva, nei fatti, nella
quotidianità alla coda di questi sindacati;
- ha un personale dirigente di
burocrati catapultati a Taranto - da Rappa dalla Sicilia all'odierno
oscuro Stefanelli dal regionale, personaggi sconosciuti agli operai e
ben presto squalificati e manifestamente incapaci; delegati onesti ma
di scarso attivismo e scarsa presa, che hanno trovato nella linea
Fiom la giustificazione per non far nessuna battaglia.
Né è andata meglio quando Landini si
è occupato dell'Ilva facendo più male che bene, o con la CGIL
provinciale, il cui segretario Gino D'Isabella è nella
intercettazioni come dialogante, e forse più, con il faccendiere
Archinà. La Fiom poi non ha quel potere in fabbrica che per esempio
invece permette alla Uilm di avere un ruolo verso i problemi
quotidiani degli operai, mentre la Fim ha un potere “occulto” che
le intercettazioni stanno rendendo palese - sembra Archinà il
segretario reale della Cisl che detta e concorda ogni decisione
importante, perfino quella di chi è meglio che sia segretario...
4) E' comunque aumentato rispetto al
2010 il non voto. Tra astensione, nulle e bianche sono 2413 i
lavoratori che non hanno votato, il 21,15% (diciamo che sarebbe la
terza “lista”).
Questo dato nell'attuale situazione di
calma ha anche un peso maggiore.
5) Tornando sui risultati elettorali.
Un dato positivo è che una parte dell'area di radicalizzazione
operaia si è compattata, e ora pesa anche organizzativamente e
sindacalmente.
Però quale è l'orientamento di questo
spostamento di voti in termini classisti e di politica di classe è
da vedere. Non è affatto escluso uno spostamento complessivo a
destra, non contrastato dal voto de l'Usb, anzi lisciato e
legittimato, alimentando il qualunquismo ideologico-politico tra gli
operai, un senso corporativo di gruppo, che non può essere il
contenuto di una battaglia di classe e di un sindacato di classe.
Va tenuto conto che essendo la Fiom
percepita come sindacato di “sinistra” un sentimento generico
antisinistra è avanzato. Chiaramente anche in questo le principali
responsabilità sono del coinvolgimento di Vendola nell'inchiesta e
del ruolo e azione della Fiom che pure nelle intercettazioni risulta
sponsorizzata verso la direzione aziendale dallo stesso Vendola.
6) Vi sarà più conflittualità ora
con il voto a Usb o no? Non è detto, se ora l'atteggiamento sarà
soprattutto di autosoddisfazione, autogestione del risultato... il
voto alla USB, può essere anche stabilizzante invece che
destabilizzante e far rientrare tutto nella dialettica RSU.
7) Altra questione è la verifica ora
anche degli operai Liberi e pensanti. Cosa poi hanno realmente fatto
alle elezioni? Tenendo conto che era stato dato dai principali
esponenti una indicazione di “libertà di voto”, insieme a
dichiarazioni personali di “non voto”.
Loro potevano influenzare in maniera
più incisiva il non voto, ma non lo hanno voluto fare per la loro
linea (analizzata nel nostro volantino su Rsu), e anche perchè al di
là delle “sparate” contro i sindacati confederali, negli ultimi
tempi più rare, non hanno mantenuto l'attacco e il movimento
radicale e non conciliabile verso gli stessi sindacati – il 2
agosto 2012 si è perso (come abbiamo già scritto). Ultimamente,
interessandosi anche loro alla battaglia – sentita in fabbrica -
promossa da tempo dallo slai cobas e poi ripresa anche dalla USB, del
“cambio tuta”, stanno cercando di rimontare sui fatti, ma tardi
rispetto all'influenza sulle elezioni Rsu.
Gli operai Liberi e pensanti fanno una
critica giusta ma sostanzialmente moralista a Fim, Uilm, Fiom, non si
impegnano per il sindacato di classe. Coltivano anch'essi tra gli
operai concezioni di gruppo, di stampo populista e a volte
sottoproletario, che portano a disinteressarsi di vicende come l'Rsu.
8) Lo Slai cobas per il sindacato di
classe ha avuto ed ha tuttora la linea giusta, le proposte giuste e
anche, in alcuni fasi, la pratica giusta – questo è un dato
riconosciuto dagli operai, compreso gran parte di coloro che
attualmente fanno riferimento al Usb e ai Liberi e pensanti. Ma si
può dire che c'è tuttora un difetto di intercettazione concreta,
quotidiana degli operai, e questo ci fa a volte viaggiare troppo in
alto, per avere un seguito organizzato concreto.
Siamo “immersi” come linea,
concezione tra gli operai, ma ci sfugge e non riusciamo ad
intercettare le dinamiche di relazioni, gruppi che all'interno
dell'Ilva comunque esistono, queste le analizziamo in generale, ma le
loro dinamiche concrete sono a volte capite post. Questo dato deve
essere modificato autocriticamente per riuscire a conquistare i
potenziali quadri operai interni, mentre serve un processo di
formazione dei compagni operai di base che attualmente fanno
riferimento allo Slai cobas.
Rispetto alle Rsu, nella valutazione
preventiva pensavamo più alto il dato dell'astensionismo, più basso
il dato dei voti all'Usb, e quindi più basso il numero dei delegati
ottenuti. E in un certo senso non abbiamo sufficientemente tenuto
conto che in situazione di calma la protesta operaia aveva bisogno di
esprimersi nel voto verso le liste concretamente presenti.
Ora dobbiamo rapportarci a questa
realtà nuova e rilanciare con forza la battaglia per la lotta di
classe, l'unità di classe, il sindacato di classe con le proposte
necessarie in fabbrica, con modestia e determinazione.
Detto questo, la magistratura può
improvvisamente riaprire i giochi e rimettere tutto sottosopra, sia
nei confronti dell'azienda, sia nei confronti dei sindacati, di cui
ci aspettiamo, e va pretesa, la messa sotto inchiesta, per collusione
e corruzione e concorso di colpa per infortuni e inquinamento.
Nessuno può dimenticarsi che stiamo
comunque in una fabbrica in cui nulla può essere come prima e di
questo lo Slai cobas per il sindacato di classe ha coscienza e
analisi.
SLAI COBAS per il sindacato di classe -
Taranto
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