venerdì 19 luglio 2013

pc 19 luglio - Fiat Pomigliano nella fabbrica del fascismo e schiavismo padronale ora anche si muore !

operaio morto alla Fiat Pomigliano


Vincenzo Esposito Mocerino è morto dissanguato per le gravi ferite riportate cadendo da un buco nella vasca nel reparto verniciatura dello stabilimento Fiat di Pomigliano, in un'area interdetta ai lavoratori perché dismessa da circa dieci anni.

E' quanto emerge dai primi sopralluoghi effettuati dai carabinieri nello stabilimento Fiat di Pomigliano, per accertare la dinamica dell'incidente che ha portato alla morte del 62enne dipendente della De Vizia, ditta esterna che si occupa delle pulizie.

L'uomo, secondo quanto raccontato ai militari giunti sul posto, avrebbe dovuto recarsi in un reparto posto al primo piano della struttura, accanto a quello dove poi è deceduto.

Secondo quanto accertato dai carabinieri, dal reparto ormai chiuso da diversi anni, era stato portato via un macchinario, ed al posto dello stesso era rimasto un foro nel pavimento. Per cause ancora da accertare, il lavoratore ci sarebbe finito dentro cadendo nella vasca vuota da un'altezza di circa sei metri, rovinando, però, prima su una gru che gli ha tranciato un braccio.

Il lavoratore è poi stato ritrovato da alcuni colleghi che erano preoccupati della sua assenza per l'ora di pranzo. Sarà ora l'autopsia a stabilire se l'uomo, prima di cadere, abbia accusato un malore.

Gli operai dello stabilimento Fiat sono infatti usciti dai reparti nel pomeriggio ed hanno incrociato le braccia in segno di solidarietà con la famiglia del lavoratore della ditta esterna.

Mocerino lascia la moglie e due figlie di 26 e 22 anni. Tra due anni sarebbe andato in pensione.

Il comitato dei cassaintegrati che da mesi lottano per riconquistare il loro diritto al lavoro negato da FIAT, denunciando l'infortunio mortale oggi organizza venerdì 19 luglio, un picchetto davanti ai cancelli dello stabilimento FIAT.

L'appello, rivolto a tutti coloro che condividono le ragioni della loro lotta, è di essere presenti domani mattina per dar forza alla mobilitazione contro le scelte padronali FIAT, in nome del diritto al lavoro, alla sicurezza sul lavoro, alla dignità personale e collettiva degli operai, che non possono essere sacrificati in nome del profitto.








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