Usa: caso Trayvon, Zimmerman non colpevole
Nel febbraio 2012 George Zimmerman aveva
ucciso con un colpo di pistola il diciassettenne afroamericanoTraynon
Martin, disarmato. Si era appellato alla legittima difesa e aveva
rifiutato ogni motivazione razziale
"Lei non ha più nulla a che fare con questa corte, è libero, può andare": con queste parole il giudice ha posto fine ad uno dei processi più appassionanti degli ultimi decenni di storia americana, seguito per settimane da milioni di persone in diretta Tv.
Zimmerman - che la notte del 26 febbraio 2012 a Sanford, in Florida, uccise con un colpo di pistola il diciassettenne Trayvon Martin, che era disarmato - ha sempre proclamato la sua innocenza, dicendo di aver sparato per legittima difesa dopo essere stato aggredito, negando ogni movente di tipo razziale. I giurati gli hanno creduto ed è stato assolto da tutte le accuse.
In aula Zimmerman, visibilmente teso al momento della lettura del verdetto, ha accolto la decisione rimanendo impassibile. I genitori di Trayvon, sempre presenti durante le udienze del processo, non erano stavolta presenti.
Fuori dal tribunale la folla radunata per chiedere giustizia per Trayvon ha cominciato a protestare. Sul caso intervenne anche il presidente americano, Barack Obama, dicendo che se avesse avuto un figlio sarebbe stato come Trayvon.
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