ENI - Tutte le autobotti bloccate dallo sciopero degli operai dell'appalto
Come si può vedere da alcune foto che pubblichiamo, già da ieri mattina decine e decine di mezzi sono rimasti fuori e fermi per tutta la giornata.
Oggi, gli operai, per evitare sorprese, si sono dati appuntamento ai varchi alle 3 di questa notte e a tutt'ora il blocco continua totale.
Ieri in tarda mattinata la polizia e la Digos hanno cercato, per conto di padron ENI, di sciogliere il blocco, cercando di intimidire gli operai, minacciandoli che se continuavano li dovevano portare in questura.
Gli operai, e in particolare l'RSA dello Slai cobas per il sindacato di classe, non si sono fatti intimidire, si sono seduti per terra, dicendo che loro stavano lottando per il lavoro e i diritti, che nessuno tutela gli operai, mentre Stato, polizia corrono pronti a difendere gli interessi dell'Eni e delle Ditte dell'appalto. A dimostrazione che questo Stato salvaguarda solo il diritto alla produzione e ai profitti capitalistici, mentre agli operai viene perfino negato il diritto di vivere loro con le loro famiglie!
Ieri, infatti, nessuno, nè prefetto, nè DPL, nè Istituzioni locali, si sono mosse per realizzare un Tavolo di incontro per arrivare ad una giusta soluzione per tutelare lavoro e salario dei lavoratori dell'appalto Eni.
Da poco è giungta notizia di un incontro in mattinata con la direzione ENI. Non vorremmo, che fosse soltanto, come è già avvenuto nella precedente fase della lotta, per chiedere ai sindacati confederali di togliere i blocchi.
MA LA LOTTA QUESTA VOLTA DEVE CONTINUARE FINO A RISULTATI CERTI PER TUTTI.
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