lunedì 28 aprile 2025

pc 28 aprile - i fatti ci dicono che la lotta per chiudere i CPR è giusta, necessaria in dispensabile !

 

Dal Cpr di Torino un ragazzo chiede aiuto all’esterno, lamenta mancanza di cure e l’ambulanza lo porta in ospedale

Secondo quanto riferito dai manifestanti che hanno ascoltato la sua voce oggi pomeriggio, ha una patologia che non viene curata all’interno del centro

TORINO – Nel pomeriggio di oggi, 26 aprile, un ragazzo detenuto nel Cpr di Torino é stato portato in ospedale. È riuscito a chiedere aiuto contattando i manifestanti che si erano radunati all’esterno del centro per un presidio, iniziato intorno alle 15,30. Nella breve telefonata, il ragazzo (di circa 19 anni) ha riferito di avere una patologia che richiede regolari trasfusioni di sangue e che il personale della struttura della coop Sanitalia gli avrebbe negato di recarsi in ospedale.

I manifestanti quindi hanno contattato un’ambulanza, che é riuscita ad entrare nel centro e, dopo un’ora, uscire con a bordo un ospite (come confermato dalla polizia).

Il centro torinese ha riaperto a fine marzo, in precedenza era stato chiuso per due anni dopo che i reclusi avevano dato fuoco a una parte della struttura, facendo emergere violenze e trattamenti disumani. É ancora in corso il processo di primo grado per la morte di Moussa Balde.

Nel frattempo, le reti di solidarietà che hanno contattato i detenuti sostengono che “si sono registrati diversi scioperi della fame, tra cui uno durato 3 giorni”. Non solo: “nei giorni scorsi una persona é stata pestata talmente forte dalle guardie da renderne necessario il trasferimento in ospedale”.

Altri detenuti che sono riusciti ad avere un contatto all’esterno con operatori e avvocati non hanno fatto cenno a questi episodi e la prefettura non risponde ai giornalisti.

Cpr di Torino, ancora un pomeriggio di proteste fuori dalla struttura

La situazione oggi pomeriggio è rimasta sempre sotto controllo, senza mai dare segni di tensione

TORINO – Una nuova manifestazione si è tenuta oggi pomeriggio davanti al Cpr di corso Brunelleschi a Torino. “Indipendenza, hurriya, autonomia”: sono questi i tre termini ripetuti più volte nel pomeriggio di oggi. A intonarli, con l’ausilio di megafoni e cori, alcune decine di partecipanti al presidio, decisi a ribadire la loro opposizione alla riapertura della struttura.

Imponente la presenza delle forze dell’ordine, con polizia e carabinieri sul posto, mentre agenti della polizia municipale bloccavano l’accesso alle strade circostanti per i veicoli. Tuttavia, la situazione è rimasta sempre sotto controllo, senza mai dare segni di tensione.

I manifestanti, radunatisi nell’area verde che divide le due carreggiate di corso Brunelleschi, nei pressi della pista ciclabile, hanno ripetutamente intonato slogan contro il Cpr e parole di sostegno per le persone attualmente trattenute all’interno. Sul finale della protesta, sono stati lanciati alcuni fuochi d’artificio, accompagnati da appelli a resistere e dalla promessa di tornare ancora davanti ai cancelli del Cpr per portare la loro vicinanza. Le contestazioni si sono poi spostate anche in via Santa Maria Mazzarello, sull’altro lato della struttura.

Il Cpr di corso Brunelleschi ha riaperto lo scorso 24 marzo, dopo un periodo di chiusura di due anni per lavori di ammodernamento.

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