Oggi mobilitazione a Roma - Massimo appoggio |
Ousmane Sylla si chiama il migrante suicida dopo 8 mesi nel CPR di Ponte Galeria a Roma. Era della Guinea, aveva 22 anni, non aveva commesso reati. Chiuso da 8 mesi in una gabbia, prima a Trapani e da una decina di giorni a Roma in strutture affollate e in condizioni indecenti.
I CPR sono le carceri per i migranti dove vengono rinchiusi senza aver commesso alcun reato. "Detenzione amministrativa" la chiamano, scrive Repubblica, in vista del rimpatrio per gli irregolari come lui. Però questo ragazzo, con il nuovo decreto del governo Meloni fatto immediatamente dopo la strage sulla spiaggia di Cutro, in questo CPR ci sarebbe rimasto per altri 10 mesi. Dopo giorni in cui piangeva disperato e chiedeva aiuto, alle 6 di avantieri si è impiccato alle sbarre della sua cella, dopo aver lasciato su un muro sporco e scrostato le sue ultime, angoscianti parole: “vorrei che il mio corpo sia portato in Africa, mia madre ne sarebbe lieta. I militari italiani non capiscono nulla, a parte il denaro. L'Africa mi manca molto, anche mia madre. Non deve piangere per me, pace alla mia anima, che io possa riposare in pace”.
Ecco, questo è un crimine che va addebitato a questo governo, ai precedenti governi che hanno
applicato la politica razzista, imperialista, contro gli immigrati che vengono sulle nostre coste e laddove riescono a sfuggire alla morte in mare le responsabilità dei governi imperialisti, delle loro leggi anti immigrazione vengono rinchiusi in strutture che sono come carceri senza avere commesso alcun reato. Invece di accoglienza, assistenza, per loro c'è una trafila senza fine che per molti di essi significa insopportabilità delle condizioni.Quanta ipocrisia da parte dei partiti, anche di opposizione. Al CPR sono accorsi 2 deputati, uno del PD, uno di + Europa, che dicono: questi posti vanno chiusi. Peccato che quando erano loro al governo nessuno di essi è stato chiuso. E la situazione in cui si è trovato a vivere il suo dramma, Ousmane Sylla, è la stessa su cui si sono trovati a vivere - e si trovano sempre più a vivere - tanti immigrati.
Questa volta, giustamente, i migranti non l'hanno fatta passare liscia. Una fortissima rivolta è esplosa nel centro. La descrizione della rivolta ci dà l'idea della rabbia con cui si sono mossi i migranti a fronte di quest'ultima morte di un loro fratello. Tutto il centro è stato attraversato e sono stati sradicati pezzi di cemento, mattoni dalle pareti, una fitta sassaiola condita da bottiglie di plastica riempite di urina, mentre venivano dati alle fiamme coperte, materassi.
Carabinieri e polizia hanno opposto come al solito inizialmente una resistenza, visto che la rivolta era molto forte e partecipata. Successivamente sono arrivati i poliziotti in tenuta antisommossa che hanno utilizzato lacrimogeni e pestaggi. Ciononostante i migranti hanno assaltato anche gli uffici, sfondato le vetrate di veti, gli scaffali, scardinati gli armadietti dove erano riposti zaini e portafogli, dopodiché sono stati oggetto di perquisizioni e di ulteriori forme di vessazione.
Il dramma di Ousmane Sylla, non è stato assolutamente tenuto in considerazione. I suoi amici dicono: “era preoccupato per i fratellini lasciati alla fame”.
Questa è la condizione che tocca centinaia, migliaia di migranti del nostro paese e la rivolta dei migranti riceve il nostro incondizionato appoggio. Così come come tutte le iniziative di solidarietà che si sviluppano nei confronti dei CPR che, oltre che lager, sono luogo del malaffare. Il CPR di di Milano di via Corelli è diventato noto per la sua gestione all'insegna del trattamento più barbaro nei confronti dei migranti e degli affari che vi hanno fatto i gestori coperti dalle prefetture. Questa realtà è la vera realtà dei migranti in cui i governi dei paesi imperialisti a livello europeo, come il governo Meloni in Italia, non ha fatto che prendere provvedimenti per peggiorarli, trasformando sempre di più in carcere a lungo tempo i CPR, trasformando ogni forma di struttura in luoghi di detenzione in attesa di espulsione.
Recentemente il governo sta cercando di portare in Albania i migranti in CPR fuori controllo, sotto il controllo del governo, complice e servo albanese. Una misura che vuole aggravare ulteriormente la condizione dei migranti e togliergli dall'attenzione all'interno del nostro paese. Chiaramente all'interno di una politica imperialista e neo coloniale che si sviluppa in tutto il Mediterraneo e a fronte di una situazione in cui è l'imperialismo che crea miseria e guerra in tutte le aree del mondo - pensate oggi a quello che avviene in Palestina, in Siria - è evidente che origina la grande ondata dei migranti, a cui rispondere con leggi e gestione solo repressiva, sono veri e propri crimini contro l'umanità.
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