Quattromila in corteo a Torino per la Palestina, in piazza anche No Tav e Askatasuna
"Sono quattro mesi che il
genocidio sionista va avanti grazie alla complicità dello
governo italiano e dei governi europei - spiegano dal microfono
- la propaganda israeliana dice che stanno colpendo i terroristi
ma non è così. Noi stiamo con la resistenza palestinese, sia
chiaro. Non ci stancheremo di ripeterlo non possiamo mettere
allo stesso livello oppressi e oppressori".
In testa al corteo uno striscione con i colori della bandiera
palestinese, rosso-bianco-verde-nera, e un altro con scritto
"contro il governo di Nato e guerra. Con la resistenza
palestinese fino alla vittoria". Sono stati accesi fumogeni
rossi. "Giù le mani dai bambini" "Gaza libera", tra gli slogan.
La manifestazione terminerà in piazza Castello.
«Cessate il fuoco subito», «Stop alle armi a Israele», «Per la fine dell’occupazione», «Corridoi
umanitari sicuri per i palestinesi». Quattromila persone sono scese in strada oggi a Torino per il corteo regionale per la Palestina. La manifestazione, promossa dal Coordinamento per Gaza e il Coordinamento 2 Dicembre, è partita da corso Giulio Cesare per raggiungere piazza Castello. I militanti del centro sociale Askatasuna e una nutrita delegazione del coordinamento No Tav. «Dalla Valle che resiste al fianco della resistenza palestinese», era scritto su uno striscione. E ancora. Una delegazione del Coordinamento delle moschee torinese, Rifondazione Comunista, Potere al Popolo, Si Cobas e diversi ragazzi dei collettivi.
«Pensiamo - si legge sul volantino di promozione dell’iniziativa condiviso sui social - sia assolutamente urgente ritornare in piazza e fare pressione sui governi affinché si raggiunga il risultato minimo di un cessate il fuoco su Gaza immediato e permanente con l’invio di aiuti medici e umanitari nei territori devastati dall’esercito israeliano». In corteo un cartonato della premier Giorgia Meloni e del primo ministro israeliano Netanyahu che si stringono la mano. Dietro lo striscione: «Governo Meloni complice del genocidio. Palestina libera». Tante le bandiere palestinesi. E i cartelloni recitano: «Quando l’oppressione diventa legge la resistenza diventa dovere»; «Cosa abbiamo fatto di male per non essere amati».Il corteo si è concluso in piazza Vittorio dove alcuni manifestanti si sono colorati le mani con della vernice rossa, a simboleggiare il sangue, e hanno ricoperto i volti della premier Meloni e di Netanyahu. Scandendo lo slogan: «Nessuna base nessun soldato fuori dalla guerra fuori dalla Nato
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