Da Repubblica
Roma, scontri alla manifestazione per Ilaria Salis.
A Budapest cortei neofascisti
La 39enne Ilaria Salis è in carcere a Budapest da un anno. Fu arrestata l’11 febbraio con l’accusa di aver aggredito due estremisti di estrema destra. La data è stata l’occasione per organizzare cortei in varie parti d’Italia. A Roma ci sono stati scontri tra i manifestanti e le forze dell'ordine. Un centinaio di studenti e anarchici, dopo aver tentato di raggiungere con un corteo spontaneo l'Ambasciata di Ungheria a Roma, sono stati bloccati dalla polizia. Dopo momenti di tensione fumogeni e cori contro le forze dell'ordine si sono verificati gli scontri.
I graffiti che ritraggono Ilaria Salis impiccata, apparse nella capitale ungherese, dimostrano intanto quanto sia alta la tensione. “Le immagini di Budapest si commentano da sole e confermano i timori della famiglia a seguire i consigli che ci pervengono dalle autorità italiane" è il commento di Roberto Salis, padre di Ilaria.
Anche se la polizia di Budapest ha fatto sapere di aver vietato i cortei neofascisti in occasione della “Giornata dell’onore” (per commemorare i soldati ungheresi e tedeschi nazisti uccisi nell'assedio di Budapest), sfilate di simpatizzanti di estrema destra si sono svolte lo stesso nella capitale.
Il partito di estrema destra Mi Hazank (Patria nostra), terzo maggiore partito ungherese per consensi stando ai sondaggi, ha intanto presentato una mozione in Parlamento per qualificare come "organizzazione terroristica" tutte le formazioni antifasciste in Ungheria. Lo scopo è quello di "impedire loro, e ai compagni stranieri che vengono qui di tanto in tanto, di perpetrare di nuovo atti terroristici come avvenne l'anno scorso", si legge nel comunicato pubblicato di recente, con chiaro riferimento al caso di Ilaria Salis.
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