Uno striscione è comparso a Caselle, luogo della tragedia causata
dalla caduta di una delle Frecce Tricolori. “Ma quali frecce? Spettacoli
di guerra fanno morti qui e altrove. Fondi per trasporti, sanità e
istruzione”, firmato Potere al Popolo. Lo striscione è stato srotolato e
fissato sotto il monumento del caccia delle Frecce Tricolori, sistemato
sulla rotonda all’ingresso della città di Caselle. Due ragazzi che
stavano camminando a piedi per Caselle sono stati fermati da una
pattuglia dei carabinieri e risultano essere stati denunciati.
A seguito della tragedia di Caselle, dove è morta una bambina, la scorsa settimana Potere al Popolo aveva manifestato davanti al Comando militare di Torino per protestare contro la propaganda militare che continua a mietere vittime.
Qui di seguito il comunicato di Potere al Popolo
GLI SPETTACOLI DI GUERRA FANNO MORTI QUI E ALTROVE.
FONDI PER TRASPORTI, SANITA’ E ISTRUZIONE!
Nei nostri territori gli ospedali continuano a
chiudere, oppure si minaccia di privatizzarli come nel caso di Lanzo, e i
trasporti pubblici sono sempre più cari ed inefficienti. Sentiamo
parlare di “disagi” ora che, riaperte le scuole, i bus sostitutivi non
bastano per tutti gli studenti: le parole giuste sono disservizio e
ingiustizia.
Nel frattempo è inaccettabile che lo Stato spenda
fondi pubblici per spettacoli assurdi che normalizzano le armi e la
guerra. Manifestazioni che generano morte, come avvenuto la scorsa
domenica qui a Caselle, in cui una famiglia è stata travolta da un aereo
fuori controllo. Gli stessi aerei che quando sono in funzione seminano
morte e distruzione anche in altri paesi.
Denunciamo inoltre l’assurdo dispiegamento di forze,
che per uno striscione, ha visto intervenire ben quattro volanti dei
carabinieri e una decina di agenti, che si sono prodigati per ore nel
cercare ogni cavillo per far partire ammende e denunce penali nei
confronti dei nostri attivisti: nessuna conferma del nostro messaggio
politico fu mai più solerte e rapida nel manifestarsi come veritiera. E’
più criminale appendere pacificamente uno striscione o chiudere un
ospedale e una linea ferroviaria?
Ci domandiamo quali siano le priorità degli agenti
nel nostro territorio e se la loro azione non cercasse invece di
intimidire e puntare a silenziare chi in zona denuncia la situazione di
crisi crescente che vive il nostro territorio e non la accetta, mentre
deve subire la presenza di costosissimi e pericolosi spettacoli mortali a
pochi metri dalle nostre case.
Quando invece di spettacolarizzare la guerra inizieremo a garantire i mezzi per una vita degna?”
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