Il governo fascista/novax Meloni ha fatto della battaglia antiscientifica/negazionista/antivaccini, uno dei suoi cavalli di battaglia pre elettorali. Ora marcia verso una centralizzazione autoritaria, che tradotto significa occupare i posti chiave, creando una sorta di "corte dei miracoli", dove stanno dentro parenti-amici-amici degli amici-pseudo giornalisti-ricercatori truffaldini-fedeli camerati di lunga lena.
Ministro della sanità si è nominato il ricercatore Schillaci, che viene pizzicato, da una inchiesta del Manifesto, a pubblicare, su riviste a pagamento, ricerche anomale, per cui poi ha dichiarato: ”Sono tranquillo, non ho manipolato nulla. Le immagini non sono del mio laboratorio, ma di altri colleghi che non hanno fatto nulla male”. Dichiarazioni arroganti di chi usa foto altrui e “discolparli”, quando il colpevole è proprio lui. Ma nella stessa giornata aveva dato altre dimostrazione della sua arroganza e di fedele difensore dei concetti antiscientifici e negazionisti e del motto “dio-patria-famiglia”, aveva fatto dichiarazioni contro la decrescita.
E proprio nell’esplodere dell’inchiesta del Manifesto e dei dati che indicano un aumento esponenziale dei contagi e morti da Covid, dovuti alle nuove varianti che aggirano la protezione dei vaccini
precedenti (21.000 contagi e 300 morti due settimane fa, e 30.000 contagi e più di 500 morti la scorsa settimana). Schillaci ha dato, per così dire, il meglio di se: alla fine di un convegno a cui aveva partecipato “Natalità, work in progress” ha dichiarato: “l’inverno demografico è una priorità per il governo, che bisogna educare la gioventù a proteggere la salute riproduttiva”. Un'altra dichiarazione ha riguardato i contagi: “Niente di allarmante, in Italia il Covid è stato sconfitto. Tra 15 giorni avremo i nuovi vaccini. Ancora non abbiamo ragionato se sarà gratuito per tutti” (per aggiustare il tiro in serata ha detto che sarebbero stati gratuiti).Queste dichiarazioni sono una dimostrazione del disprezzo, della disumanità di questo governo verso la salute e la vita di proletari, lavoratori/lavoratrici e delle fasce più povere, affermando il principio che chi ha i soldi si può curare e chi non li ha "che si fotta".
La scorsa settimana è emerso un altro fatto, in salsa lombarda, che mostra che questo governo marcerà a passo spedito verso la privatizzazione della sanità (ma di che stupirsi, quando uno della consorteria, tale Angelucci, è il re delle RSA, possiede giornali come Libero e il Giornale, che sin dalla pandemia hanno strillato contro vaccini e sparso le peggiori tesi negazioniste - tesi che sono riprese negli ultimi mesi?).
La giunta lombarda del fascio/leghista Fontana ha bocciato la proposta di referendum, promosso da associazioni sindacati cittadini, Acli, Cgil, Medicina Democratica, contro il potere dei privati nella sanità. Che mostra anche l’arroganza e il disprezzo verso tutti coloro che non si possono curare perchè non si hanno soldi o che rischiano di morire perché per farsi un’ecografia o una visita specialistica devono attendere mesi se non un anno.
Per non parlare dell'assoluzione da parte dei giudici dall’accusa di aver trasformato la pandemia in strage, in particolare di anziani, ma anche di tanti medici ed operatori sanitari, facendo riaprire il pronto soccorso di Alzano, non applicando subito il loockdown su “ordine” di Confindustria e facendo così diffondere i contagi tra la popolazione.
Noi siamo coi familiari delle vittime che hanno gridato che la giunta Fontana è colpevole e che vogliono giustizia. Noi siamo quelli che hanno manifestato sotto Confindustria e sotto Regione Lombardia gridando assassini. Anche noi vogliamo giustizia per i tanti nostri colleghi morti per combattere la pandemia, per quelli contagiati, per la devastazione fisica e mentale che ci hanno scagliato addosso, facendoci lavorare a mani nude, come carne da macello.
Ma questo significa lavorare per l’unica giustizia che può onorare i nostri morti la giustizia proletaria. Ma questo processo è tutto da costruire, analizzando lo stato attuale dei lavoratori e lavoratrici della sanità.
Il primo dato da tenere in considerazione è il fatto che passato il picco pandemico del 2020/2021 si sono spente le luci sullo stato di salute, meglio dire il baratro in cui è piombata la sanità, dallo sconquasso della pandemia. Le tante promesse di nuove e massicce assunzioni si sono tradotte in più precarietà, più tutela della salute e sicurezza si sono tradotti in "non ci sono i soldi" e quindi si taglia sui DPI; il "premiare chi ci ha salvati dall’essere travolti dal virus" si è tradotto in più turni massacranti saltando ferie e riposi, tirati per la giacchetta anche da chi aveva gridato “eroi” e oggi quasi ci vede come la causa dell’aver trascurato le altre patologie; l’adesione della maggioranza dei lavoratori all’obbligo vaccinale coscientemente per il bene collettivo, si è tradotto col vedersi piombare con atteggiamento arrogante e tronfio, medici infermieri OSS ecc. che non si erano vaccinati, reintegrati al loro posto di lavoro, con la peggiore ostentazione di comportamenti negazionisti, quali il girare per gli ospedali senza la mascherina o a contatto con i malati (anche ora è in vigore negli ospedali l'uso delle mascherine, anche se le normative e le linee guida ministeriali lasciano la decisione alle singole amministrazioni) che aggiungono confusione sia tra gli ammalati che tra i loro familiari favorendo le politiche NOvax di questo governo.
Concezioni che sono state fatte proprie o che hanno fatto breccia anche tra le fila del sindacalismo di base e combattivo, testimoniato dal fatto che queste organizzazioni hanno promosso per gli operatori sanitari novax assistenza legale per il loro reintegro-.
Questa la fotografia che ci consegna lavoratori/lavoratrici stanchi, frustrati, delusi, arrabbiati, economicamente penalizzati con salari da fame, che anziché vedere il rinnovo del contratto, fermo da decenni, con consistenti aumenti salariali, devono ammazzarsi di straordinari che li logorano fisicamente e mentalmente.
Come invertire la rotta? Come spingere alla lotta? Non certo assecondando questa rassegnazione che si è diffusa tra i lavoratori, o buttandogli la croce addosso, ma da un lato con la spiegazione che questo governo di fascisti è il governo dei padroni in questo contesto di guerra imperialista, e sarà sempre più agente di una dittatura aperta, dove sarà anche reato scioperare per avere aumenti del salario o chiedere il diritto alla tutela di salute e sicurezza sui posti di lavoro, perché tutte le risorse dovranno essere al servizio degli interessi dei padroni. Dall’altro lato, i lavoratori hanno bisogno di essere "criticati ed educati”. Perchè non basta lamentarsi, perché non si rivoltano e non lottano; perché non prendono a pedate i vigliacchi che non si sono vaccinati lasciandoci soli; perché non si organizzano e si uniscono a quei lavoratori e lavoratrici che non hanno mai smesso di lottare nonostante una dura repressione; perché non si rendono conto delle potenzialità e della forza dell’unità di classe. Ricordandogli che quando i lavoratori della sanità negli anni '70 misero in campo scioperi selvaggi, cortei dentro gli ospedali, riuscirono ad ottenere la Legge 283 che istituì il Sistema Sanitario Nazionale e i diritti per i lavoratori e la collettività.
Ecco questa è la via maestra da riprendere.
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