martedì 19 settembre 2023

pc 19 settembre - Guerra inter imperialista Ucraina: disertori, armi, profitti - Appoggio alle mobilitazioni - Da Controinformazione rossoperaia del 18/9


Un anno e mezzo di guerra.
Quasi 10 mila vittime civili in Ucraina, secondo i dati dell’ONU.

In che direzione stanno andando gli imperialisti, sia quelli sul campo sia quelli dietro le quinte che li appoggiano? Verso una nuova, imponente, corsa al riarmo per una guerra a lungo termine che, assieme i preparativi di guerra nell’Indo Pacifico - vedi il vertice G20, di cui abbiamo parlato nella Controinformazione rossoperaia del 13 settembre, nella parte relativa alla corsa agli armamenti e la contesa/scontro anti cinese su Taiwan e sulla Via della Seta, - è un’ulteriore tappa verso la terza guerra mondiale.

Gli USA invieranno 31 carri armati Abrams; Danimarca, Olanda e Svezia invieranno alcune decine di caccia F16, Zelenskj continua a chiedere i missili a lungo raggio che Biden si appresta a fornire dopo le bombe a grappolo.

Intanto una notizia relativamente “buona”. Il patriottismo militarista del governo nazista ucraino comincia a perdere colpi. Sono quasi 200 mila i disertori in Ucraina.

Kiev ha dato il via a una vera e propria opera di rastrellamenti dei "disertori" in tutta Europa.

Secondo un servizio del The Economist: «Migliaia di ucraini stanno evitando il servizio militare». La

polizia di frontiera di Kiev avrebbe fermato 6.100 uomini per tentato attraversamento illegale dei posti di frontiera, mentre altri 13.600 sono stati presi mentre cercavano di espatriare valicando fiumi e campagne.

Il governo ucraino è tornato a chiedere con insistenza al governo tedesco di consegnare tutti i rifugiati ucraini in età per essere arruolati. E la medesima richiesta sarebbe stata avanzata agli altri governi europei.

Secondo i dati forniti dalla UE, sono più di 650mila gli ucraini tra i 18 ed i 60 anni che oggi si trovano in vari paesi europei. La maggior parte sono in Polonia, nella Repubblica Ceca e in Germania, e adesso Zelensky ne sta chiedendo l’estradizione in quanto sospetti “disertori”.

Un mese fa, Zelensky ha licenziato tutti i funzionari regionali addetti all’arruolamento, rei di «arricchimento illegale, profitti illeciti e trasporto illegale attraverso il confine di coscritti». «Ci sono regioni – ha spiegato Zelensky – in cui il numero delle esenzioni dalla naja è aumentato di dieci volte rispetto al febbraio del 2022». Questo è il contesto per il quale Zelensky sta chiedendo alle nazioni occidentali l’immediata estradizione dei renitenti alla leva che si sono rifugiati oltreconfine.

La caccia ai disertori è un segnale che preannuncia nuove strette repressive di Zelenskj che impone l’arruolamento anche delle donne, la proposta di portare a 17 anni l’obbligo di leva.

Per quello che riguarda la Russia, solo nel 2022, secondo il ministero degli Esteri britannico (che comunque è parte di questa guerra, quindi i suoi dati andrebbero presi col beneficio d’inventario), oltre 1 milione e 300mila cittadini della Federazione si sarebbero rifugiati all’estero, mentre ogni settimana almeno cento soldati verrebbero processati dai tribunali di Mosca per aver gettato il fucile ed essersi rifiutati di combattere. 

La cosiddetta controffensiva Ucraina sul fronte orientale e a sud iniziata 4 mesi fa non ha ottenuto i risultati che Zelenskj, armato senza sosta dal blocco imperialista USA/NATO/UE, si aspettava.

Sembra che ci siano contrasti tra il governo, l’esercito ucraino e gli imperialisti a guida USA che li appoggiano e dove l’Italia di Meloni ha un ruolo di prima linea anche senza truppe sul campo. Il capo di Stato maggiore USA, Mark Milley, dà un mese ancora per sfondare le linee di confine con i territori occupati dalla Russia, gli ucraini vogliono solo e ancora armi - oltre le bombe a grappolo adesso proiettili per l’artiglieria e nuovi caccia, a quel punto il tempo non farà la differenza, “fango o neve” la controffensiva potrà durare anche in inverno.

E’ sempre evidente, ogni giorno di più, che gli imperialisti non vogliono la fine di questa guerra e deve essere allo stesso tempo sempre più chiaro ai lavoratori che questa in Ucraina è l’inizio di una guerra interimperialista nata dentro una crisi mondiale con l’obiettivo della sopravvivenza di questo sistema che impedisce la pace e il progresso dei popoli e che l’unica via d’uscita non sono certo gli appelli alla pace (appelli poi a chi? A chi fa le guerre?), l’antimilitarismo, ma la Rivoluzione, il rovesciamento rivoluzionario dei propri governi e la solidarietà coon i popoli oppressi che attaccano con la lotta armata l’imperialismo, e, tra essi, quelli che sollevano con la guerra di popolo la bandiera rossa del comunismo.

Intanto la NATO sarà in Armenia, nel Caucaso meridionale, con una esercitazione congiunta di questo paese dall’11 al 20 settembre e si sta preparando per la sua più grande esercitazione di comando congiunto dai tempi della guerra fredda, coinvolgendo 31 paesi e la Svezia, per la primavera dell’anno prossimo, con 40 mila truppe, combattimenti aerei, più di 50 navi coinvolte

Anche la Russia fa i suoi passi per il riarmo

Asse Russia-Corea del Nord. Kim Jong-un, leader coreano, è stato in Russia ad incontrare Putin per nuovi accordi sull’acquisto di armi in cambio di energia, aiuti alimentari, tecnologia militare e appoggio n sede ONU contro le sanzioni.

Ad alimentare la spirale di guerra l’annuncio dell’imperialismo USA: “L’America inonderà di F-35 la Corea del Sud L'accordo da 5 miliardi di dollari riguarda 25 modelli F-35A, insieme a 26 motori Pratt & Whitney e una serie di equipaggiamenti.” L’annuncio arriva sulla scia di un importante incontro trilaterale tra i leader di Stati Uniti, Giappone e Corea del Sud

Italia/governo Meloni

Intanto 2 notizie che confermano il ruolo in prima linea dell’apparato militare dell’Italia imperialista nella guerra in Ucraina nelle strutture della NATO:

  • l'Ammiraglio Giuseppe Cavo Dragone, finora Capo di Stato Maggiore, è ufficialmente il nuovo Presidente del Comitato Militare Nato

  • Polonia, gli F-35 italiani di ultima generazione al confine con la Russia

Questi ennesimi fatti dovrebbero dimostrare al movimento contro la guerra e ai lavoratori che la parola d’ordine “fuori l’Italia dalla NATO” è una pia illusione se non si è conseguenti: solo l’assedio alle Basi e, soprattutto, il rovesciamento di questo governo è coerente con quelle parola d’ordine.

Le ricadute della guerra sulle condizioni dei lavoratori e delle masse. Da il Fatto Quotidiano: “E’ il caro-guerra: la Difesa ha speso 4 miliardi in più. Il sottosegretario Perego: “Incremento causato da inflazione e impegni sul fronte orientale”. In un paese che fa fatica a tenere aperti i pronto soccorso, 4 miliardi il governo Meloni li ha stanziati per la guerra!

E poi ci sono i profitti delle industrie legate al Ministero della Difesa, ben rappresentate da questo governo dal ministro Crosetto

Nell'intervista a Matteo Perego di Cremnago, sottosegretario alla Difesa sui profitti della Leonardo nella fornitura di armi alla Polonia (non dimentichiamo che il ministro Crosetto ha incassato milioni di euro dalla Leonardo), viene detto: "Le Forze armate polacche saranno rinforzate drasticamente nei prossimi anni, con Varsavia che superata la soglia del 2% del Pil da destinare alla Difesa già guarda oltre, verso il 4%.

In questo quadro, l’Italia può fornire il suo supporto, come già dimostrato dalle collaborazioni con Leonardo

La Polonia rappresenta un Paese strategico per l’industria nazionale ed in particolare per Leonardo, considerati gli importanti investimenti effettuati recentemente dall’Azienda nel Paese, tra cui l’acquisizione della compagnia elicotteristica PZL Swidnik e la costituzione della società Leonardo Polonia. Ci sono già numerosi contratti acquisiti da Leonardo in Polonia negli ultimi anni,

lo Stato Maggiore della Difesa Italiano sta concludendo la preparazione operativa per l’impiego di velivoli F-35A per il rafforzamento della difesa aerea della Polonia durante il periodo della campagna elettorale e delle elezioni, tra settembre e ottobre. E dal mese di dicembre e per i successivi otto mesi l’Aeronautica Militare italiana svolgerà attività di Air Policing nei cieli della Polonia, sia con F-35A che con Eurofighter F2000. Vi è anche la possibilità di incrementare le attività addestrative congiunte tra le rispettive Forze Armate con l’impiego del poligono di Drawsko per le forze terrestri; la possibilità di nostra presenza navale strutturata nel Baltico e anche la possibilità addestramento congiunto per i piloti degli F35".

Quindi, compagni, lavoratori, guerra è complesso militare-industriale riunito attorno al Ministero della Difesa, guerra è governo Meloni, ed è evidente che lottare contro la guerra significa organizzare azioni contro chi fa realmente i profitti su di essa e contro un governo che, nel campo imperialista USA/NATO, ci ha trascinato dentro e vuole andare fino in fondo, cioè portare il nostro paese in quello che sarà un nuovo conflitto mondiale. I profitti di guerra, gli interessi imperialisti della borghesia italiana sono una minaccia grave alla pace e al miglioramento delle condizioni di vita e di lavoro dei lavoratori e delle masse.

E' in corso la campagna di boicottaggio contro Giochi Preziosi che sta distribuendo la nuova linea di zaini scolastici che riproducono loghi e colori di alcuni corpi militari e il marchio dell’Esercito Italiano.

Vi sarà una mobilitazione nazionale il 4 Novembre a Roma contro la guerra e contro il governo, il quale intende fare una insidiosa operazione ideologica facendo ri-diventare una festività la giornata delle forze armate e della vittoria nella Prima Guerra Mondiale come data “costituente” della nazione, indebolendo così quella “costituzionale” del 25 aprile.

Ma soprattutto siamo impegnati nell’organizzare la partecipazione alla mobilitazione nazionale contro la guerra e le basi militari che ci sarà sabato 21 ottobre, a Ghedi/Pisa/Coltano/Camp Darby/Taranto/Sicilia.

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