...come lavoratori dello Slai Cobas, che avevamo intervistato e solidarizzato in occasione della mobilitazione preestiva, raccogliendo tutte le ragioni di questa mobilitazione nazionale contro il caro affitti che nega il diritto allo studio, in particolare per i figli di operai e lavoratori, abbiamo appreso stamattina da Radio Popolare la notizia dello sgombero di questa, sacrosanta, occupazione fatta dal movimento delle Tende in Piazza per fare un'assemblea nazionale, aperta anche ai movimenti di lotta per il diritto all'abitare, per ragionare su quali prospettive avanzare per raggiungere gli obiettivi richiesti. Occupazione mantenuta anche dopo i due giorni del 17/18, non fidandosi più delle promesse e avere un punto di forza in vista del tavolo con le istituzioni di questa settimana. Come emerso nel servizio da Luca Parena giornalista di Radio Popolare e dalle interviste ad alcuni degli studenti, si vede cosa significa diritto allo studio e affitti "umani" al tempo di un governo di fascisti che fanno i fascisti: senza nessun avviso una presenza spropositata di esaltati in divisa
che subito hanno bloccato la strada e iniziato ad identificare i 10 occupanti presenti, con un atteggiamento arrogante e offensivo, così come lo stesso atteggiamento sia stato rivolto allo stesso giornalista, con sguardi truci, che stava intervistando gli occupanti. Continueremo a seguire l'evolversi della situazione e dare sostegno alle mobilitazioni che gli studenti decideranno. Slai Cobas sc Milano
di seguito primi comunicati e il perché di questa occupazione da Milanoinmovimento e articolo si stampa
POLIZIA ALL'EX CINEMA SPLENDOR
Questa mattina un ingente schieramento di Polizia si è presentato all'ex cinema Splendor per procedere allo sgombero della struttura occupata dalle Tende in Piazza sabato mattina.
Al momento si hanno notizie di 12 persone identificate.
Seguiranno aggiornamenti.
L'OCCUPAZIONE DELL'EX CINEMA SPLENDOR
Ieri dopo una conferenza stampa in piazza Leonardo Da Vinci dove il movimento è partito a maggio studentesse e studenti si sono mossi in corteo occupando l’ex cinema Splendor di viale Gran Sasso 50 abbandonato da 16 anni. Di fronte alla politica istituzionale col suo profluvio di chiacchiere inconcludenti e il suo vuoto di azioni concrete si è deciso di muoversi direttamente. Nel pomeriggio la nuova occupazione ha ospitato l’assemblea nazionale convocata dalle Tende in Piazza e successivamente attivisti e attiviste si sono divisi in tavoli di lavoro.
Già a giugno era stato occupato simbolicamente lo Studentato di viale Romagna chiuso da mesi per fantomatici lavori di ristrutturazione.
La questione del caro affitti, che coinvolge non solo le fasce studentesche e che a Milano è particolarmente pesante, torna così in prima pagina.
Vediamo cosa farà una politica abituata ad allargare le braccia impotente e a ripetere il nauseante ritornello: “È il mercato che funziona così!”.
Vogliamo un tetto sopra la testa! – Le Tende in Piazza sull’occupazione dell’ex Cinema Splendor
Ieri dopo una conferenza stampa in piazza Leonardo
Da Vinci dove il movimento è partito a maggio studentesse e studenti
si sono mossi in corteo occupando l’ex cinema Splendor di viale
Gran Sasso 50 abbandonato da 16 anni. Di fronte alla politica
istituzionale col suo profluvio di chiacchiere inconcludenti e il suo
vuoto di azioni concrete si è deciso di muoversi direttamente. Nel
pomeriggio la nuova occupazione ha ospitato l’assemblea nazionale
convocata dalle Tende in Piazza e successivamente attivisti e
attiviste si sono divisi in tavoli di lavoro. Già a giugno era stato
occupato simbolicamente lo Studentato di viale Romagna chiuso da mesi
per fantomatici lavori di ristrutturazione.
La questione del
caro affitti, che coinvolge non solo le fasce studentesche e che a
Milano è particolarmente pesante, torna così in prima pagina.
Vediamo cosa farà una politica abituata ad allargare le braccia
impotente e a ripetere il nauseante ritornello: “È il mercato
che funziona così!”.
Questo il comunicato sull’occupazione di ieri
Siamo studentesse e studenti che dal 2 maggio
protestano in piazza Leonardo da Vinci contro il caro affitti e si
confrontano sui problemi che riguardano l’abitare a Milano. Abbiamo
organizzato un’assemblea nazionale per confrontarci con le altre
realtà che si occupano del tema del diritto all’abitare.
Il
problema dell’inaccessibilità delle città non è un problema
unicamente milanese, in questi mesi il Governo non ha mostrato alcun
interesse concreto per i nostri bisogni, ci hanno bombardato solo di
falsi e roboanti annunci sui giornali o di iniziative di facciata. Il
tipo di città che stanno andando a costruire è escludente ed
esclusiva, ed alimenta ancora di più il divario sociale che esiste
tra ricchi e poveri, non solo in questa città, ma in tutto il paese.
I momenti di discussione verteranno intorno a tre
tematiche principali; che sono l’università, gli spazi e comunità
alternative fuori dalle logiche di profitto, i processi di
gentrificazione e turistificazione.
Vogliamo costruire insieme
un’alternativa alla violenza che ogni giorno subisce chi è
costretto ad abbandonare la città in cui studia perché non può
permetterselo, chi rimane escluso dalle residenze universitarie
pubbliche, chi aspetta anni le liste d’attesa per entrare in un
alloggio popolare mentre milioni di appartamenti rimangono vuoti, chi
con uno stipendio medio e una famiglia a carico si è vistə
raddoppiare l’affitto perché ‘’il mercato va così’’, chi
sta rimandando il proprio futuro perché prima di avere uno stipendio
adeguato “devi fare esperienza”, chi è stato sgomberato e non ha
un’alternativa dove stare.
A giugno, aprendo
la Casa dello Studente, abbiamo mostrato la presenza di uno
studentato pubblico chiuso da un’anno con lavori fermi che avrebbe
potuto ospitare 336 studentesse e studenti.
Oggi, in occasione
dell’ assemblea nazionale, abbiamo deciso di mostrarvi un altro
spazio in disuso dal 2007, per rimarcare la questione che gli spazi
da riconvertire ad uso della comunità esistono: spazi vuoti che
potrebbero essere utilizzati come centri aggregativi sociali, luoghi
culturali per bambini, giovani e adulti, come residenze pubbliche e
molto altro. Noi abbiamo il coraggio di immaginare delle Città
diverse dal modello attuale e vogliamo mostrarvi che si può
realizzare.
Lo “Splendor” è un cinema abbandonato, esempio di un ampio spazio che è stato tolto al quartiere e che potrebbe essere riconvertito ad uso della comunità. Uno spazio abbandonato a cui vogliamo dare un nuovo significato, attraverso idee condivise, discusse e combattute. Quando parliamo di “spazi alternativi”, che siano abitativi o sociali, facciamo riferimento a questo: alla riappropriazione di luoghi estranei a logiche di profitto, dove si creano rapporti autentici e coesi che nelle nostre città si stanno sempre più estinguendo. La grave emergenza abitativa è la punta dell’iceberg di una società che ha lasciato da parte i suoi cittadini per mettere al centro il profitto. Ad oggi questi spazi sono praticamente inesistenti, per questo abbiamo deciso di partire costruendone uno noi.
Vogliamo ridare alle studentesse e agli studenti
spazi per poter vivere, studiare comodamente, rilassarsi nei momenti
di pausa, creare socialità senza profitto, costruire una socialità
che non viva schiacciata da dinamiche performative e soprattutto
sentirsi parte di un tessuto sociale e di cittadinanza attiva. È
fondamentale riconoscere l’importanza di questi spazi che non
finalizzati unicamente di svuotarci il portafoglio ma garantiscano il
nostro diritto a vivere la Città.
Nel nostro desiderio di
promuovere un senso di comunità più forte nel quartiere, vogliamo
creare uno spazio inclusivo e accogliente in cui le diverse
generazioni che abitano questa zona possano condividere esperienze,
conoscenze e storie di vita. Vogliamo offrire a tutti i residenti un
luogo dove possano incontrarsi, dialogare e apprendere gli uni dagli
altri.
E’ dagli inizi di maggio che siamo in Piazza per protestare contro il caro affitti ed il caro vita, ora pretendiamo un tetto sopra la testa!
Le Tende in Piazza
Milano, sgomberato l'ex cinema Splendor occupato dagli studenti di «Tende in piazza»: undici identificati e indagati
diMatteo Castagnoli e Giovanna Maria Fagnani
Ai primi due piani dello stabile di via Gran Sasso era stata organizzata un'assemblea nazionale sul diritto alla casa. Identificati in 11, l'accusa: occupazione abusiva
È iniziato martedì mattina lo sgombero dell’ex cinema Splendor, occupato in questi giorni dal movimento «Tende in piazza». A quanto si è appreso, i manifestanti non avrebbero opposto resistenza. Erano 11, tutt8i identificati: saranno denunciati per occupazione abusiva.
Gli attivisti contro il caro affitti - studenti universitari e lavoratori precari - avevano preso possesso sabato dell’ex cinema di via Gran Sasso, abbandonato dal 2007, e che si trova ai primi due piani di un immobile che dovrebbero in futuro essere trasformati in supermercato. All’ex Splendor si è svolta la prima assemblea nazionale delle realtà attive sul diritto alla casa, con attivisti venuti da tutta Italia. Ed è stata annunciata una giornata di mobilitazione nazionale il 17 ottobre. In questi due giorni, hanno spiegato i membri del movimento, «abbiamo ripulito i locali e allestito un’aula studio aperta 24 ore».
L’occupazione ha diviso i residenti del quartiere Città Studi, tra chi solidarizzava e portava dolci agli studenti e chi protestava per la musica alta. A invocare lo sgombero anche il capogruppo di Forza Italia in consiglio comunale, Alessandro De Chirico: «Dietro il nobile grido d’allarme del caro affitti, per cui l’amministrazione comunale in 12 anni non ha fatto nulla, si nascondono i soliti noti che occupano spazi pubblici e privati a fini personali».
«Stavo dormendo, poi sono stata svegliata con una torcia puntata in faccia». Chiara M., al secondo giorno di università, dormiva quando intorno alle 7.30 è iniziato lo sgombero dell'ex cinema splendor in viale Gran Sasso 50. «Nessuno ha aperto la porta, quindi l'hanno forzata. Poi sono saliti. Il primo ricordo che ho è una videocamera puntata in faccia. Ma ero ancora in mutande quando la polizia ha aperto la tenda». Gli attivisti che hanno passato la notte nell'ex stabile erano una decina. E mentre le operazioni sono ancora in corso, vengono identificati i ragazzi e le ragazze che mano a mano vengono fatti uscire.
«Venerdì avremo un incontro con il sindaco Beppe Sala a Palazzo Marino, con quale clima ci si siederà a quel tavolo? - si domanda Arianna d'Itri di Tende jn piazza -. Non ci aspettavamo nulla di quanto successo. Hanno tolto telefoni e quindi è stato difficile comunicare con l'esterno. Poi sono stati raccolti in una stanza. Il nostro obiettivo era quello di aprire questi spazi, di far vedere che ci sono». E a chi chiede se ora torneranno nelle tende rispondono che «adesso non è la priorità. Capiremo cosa fare».
Nessun commento:
Posta un commento