venerdì 22 settembre 2023

pc 22 settembre - L'indecente uso privato della carica di presidente del Consiglio della Meloni per viaggi vacanza familiare è una farsa inaccettabile

Su ORE 12 Controinformazione rossoperaia del 6 settembre avevamo affrontato la questione ideologico, politico, istituzionale dal punto di vista proletario, con l'articolo 'L'estate della Meloni' , uscito poi nel 1°numero di ore 12 stampato - segue in coda

Giorgia Meloni e pizzeria a New York al posto della cena con Biden: «La gente è con me»

La premier: la politica estera non si fa con i ricevimenti e le photo opportunity

La premier Giorgia Meloni risponde sulla pizzeria di New York. Durante il soggiorno per l’assemblea dell’Onu la premier si è infatti concessa una cena al ristorante Ribalta, rinomato per i suoi spaghetti al sugo e gestito dai napoletani doc Rosario Procino e Pasquale Cozzolino. Era presente anche la figlia Ginevra. Ma così ha saltato il ricevimento di Joe Biden al Metropolitan. In più, è stata anche notata la sua assenza durante il discorso di Volodymyr Zelensky e il faccia a faccia (storico) del leader ucraino con Sergej Lavrov. La replica arriva oggi in un retroscena del Corriere della Sera. In cui Meloni si difende attaccando: «La politica estera non si fa con i ricevimenti e le photo opportunity. La gente normale pensa che io abbia fatto bene».

UN COMPORTAMENTO RIPROVEVOLE

...esiste un fattispecie di reato che ha il nome di peculato, e si configura qualora il soggetto che lo perpetra approfitti di fondi pubblici per amministrare interessi privati: a noi appare lampante che questo comportamento costituisca proprio tale genere di misfatto.
 
Non si capisce perché gli italiani debbano sobbarcarsi migliaia di Euro di spesa – tra voli, permanenza in strutture ricettive adeguate, consumazione di pasti regolari e quant’altro – per permettere a qualcuno, che non ha alcun motivo per essere “della partita”, di fare il “globetrotter” della situazione.
 
Questo tanto più se si considera che, la presenza di Ginevra in occasione del viaggio a New York, ha avuto una implicazione mica da poco: secondo quanto scrive il Quotidiano Nazionale di mercoledì venti settembre, la signorina Meloni ha rinunciato all’adempimento dei suoi obblighi per stare con lei.
 
Troviamo davvero indecente il fatto che costei abbia disertato l’appuntamento con l’assemblea generale dell’Organizzazione delle Nazioni Unite, lasciando ad uno dei suoi due vice – il forzitaliota Antonio Tajani – il compito di intervenire al suo posto.
 
Resta un mistero cosa sia andato a fare – negli Stati Uniti d’America – il capo del Governo italiano, visto che non ha partecipato al consesso al quale doveva presenziare: non si offenda l’intelligenza degli italiani sostenendo che «ha però incontrato Zelensky».
  Stefano Ghio - Proletari Comunisti Alessandria/Genova 
  
  "L'estate della Meloni" da ORE 12

Tutti più o meno, proletari, disoccupati, precari, le loro famiglie, abbiamo avuto un’estate brutta

. Certo, ci abbiamo provato a stare meglio, a farci qualche giorno di vacanza ma i prezzi, la benzina, la mancanza di presente e di futuro per i senza reddito, per chi ha perso pure il reddito di cittadinanza, per chi teme per il lavoro, per chi è in cassa integrazione, per chi ha lavorato, sia nei posti di lavoro ordinari, in condizioni di sempre più sfruttamento, meno diritti, o più orari, dove più orari significa più sfruttamento, o senza orari, non ce l’hanno permesso. Un’estate, a parte il caldo, in cui la maggioranza delle masse popolari è stata male.

Stride tutto questo con l’eterna vacanza di Meloni e della sua famiglia, per non parlare dei suoi ministri. Basterebbe parlare della sola Santanchè che dagli stabilimenti balneari di lusso di sua proprietà - peraltro sotto inchiesta, e doveva essere perfino cacciata dal governo – ha potuto dire tranquillamente che “il governo sta lavorando perché tutti si possano permettere una vacanza”.

Questo osceno cinismo, questa arroganza, ostentazione di ricchezza e di privilegio nei confronti delle masse, sarebbe già una ragione per “sparargli addosso”, per spazzarli via, perché anche d’estate esistono le classi, i ricchi e i poveri, gli sfruttati e gli sfruttatori, chi gozzoviglia nella ricchezza, nel lusso e chi non si può permettere neanche una giornata al mare.

E la capa delle cape, Meloni e la sua famiglia, sono stati davvero in prima fila: un’eterna vacanza in Puglia, in Albania, in Grecia, travestita da missioni politiche per preparare G7, per parlare con capi di governo suoi amici - quello dell’Albania e quell’altro della Grecia – ma, in realtà, un’eterna vacanza per alberghi di lusso, masserie, pranzi, cene, feste, e tutti con i soldi dello Stato, perché utilizzando l’argomento che si trattava di missioni di Stato ha potuto poter far tutto senza cacciare una lira, come quei sottoproletari arricchiti che a un certo punto si trovano al banchetto dei ricchi e danno sfoggio a tutta la loro cafonaggine, arraffando tutto e il contrario di tutto, portandosi dietro mogli - nel caso della Meloni diremmo marito. che meriterebbe un capitolo a sé questo lurido individuo che, quando parla, ad offendere le donne, offende le persone normali, cioè quelle che hanno testa per pensare, che appartengono alle classi proletarie.

Un eterno viaggio, cominciato dall’inizio di luglio con il famoso annuncio che il G7 si doveva tenere in Puglia. Quindi la Meloni da allora ha cominciato la sua lunga vacanza e non ha mancato di visitare tutte le località turistiche di lusso del nostro paese e usufruirne.

E’ partita dalla masseria di Bruno Vespa - diventata uno scandalo nello scandalo questa masseria che fa le veci di Porta a Porta, di Terza Camera dello Stato - in cui Meloni e i suoi ministri hanno potuto villeggiare e parlare e sparlare con la claque dei giornali che gli hanno dato tutto l’eco possibile.

Ma soprattutto in Puglia Meloni l’ha fatta veramente sporca.

Tutti i governanti della borghesia sono persone che utilizzano il potere in parte per i propri affari e considerano il senso dello Stato il proprio senso di appartenenza a un partito, a una famiglia, a una lobby, a una cosca, a un industria, a una finanza, ma mai si era visto un premier che utilizza in maniera così sporca, così familista, trascinandosi dietro come una sorta di compagnia di giro questa sorta di famiglia Addams formata da lei, il cognato-ministro, la sorella che assurge ora a una sorta di capo di partito e consulente del governo perfino sulle candidature, il marito che si ritrova miracolato sulle trasmissioni televisive innanzitutto di Mediaset e che parla e sparla, scaricando la colpa degli stupri sulle donne violentate; per non dire tutta la corte dei miracoli che la segue, che è fatta di amici, madri, amici di partito, amici di famiglia, trascinata a spese dello Stato e in aerei di Stato per i villaggi turistici, dalle Valle d’Itria a Polignano a Mare e, infine, stanziando in alcuni luoghi particolari come un resort di Ceglie Messapica, dopo aver fatto la sua presenza al luogo dove è deputato probabilmente il nuovo G7 in Puglia, che sarà anche un’occasione per vacanze, affari, clientele politiche, sempre a spese dello Stato.

Chiaramente relax, orecchiette, auto prepagate e così via. Di questo era più giusto che se ne occupassero quelle riviste, giornali come “Chi”, per la quale la Meloni ha scritto un articolo : “Vi racconto la mia estate”, un articolo che è più politico, che dimostra l’effettiva funzione di questo tipo di governo.

Un commentatore dice che si tratta di una destra familista che difficilmente è apparsa. “Con Meloni domina il familismo”, cioè la propria famiglia, la sua famiglia a capo del governo, e nell’utilizzazione dello Stato. “E una novità assoluta nella storia delle Repubblica - dice Il Fatto Quotidiano intervistando Luca Ricolfi - “il familismo è un vizio genetico del melonismo”, è un modo con cui gestisce il partito e trasporta questa gestione nel governo, riducendoci a “Repubblica delle barzellette” - perché è una barzelletta il viaggio, la vacanza della Meloni in Albania su cui tutti hanno ironizzato.

Quindi non si tratta di una questione morale e umana. Certo è anche morale umana perché è immorale il comportamento della Meloni ed è illegale questo uso privato, ostentato dei conti dello Stato ed è inumana in una congiuntura storica e in una situazione in cui la maggioranza delle famiglie proletarie e povere se la vedono male - e quest’estate ne è stata un’evidente dimostrazione.

Ma innanzitutto è un fatto politico, una concezione del governo, dello Stato, del ruolo della classe dominante, dell’arroganza del potere che rende questo moderno fascismo il peggio dell’Italia stracciona, dell’arrivismo, del carrierismo e del malaffare o dell’affare privato considerato come affare di Stato.

Su questo le masse popolari devono riflettere e ribellarsi perché è la sostanza politica, sociale, di classe, la rappresentanza come comitato d’affari dei grandi padroni, della grande finanza, delle grandi ricchezze e corruttele che sono in discussione; è la sua appropriazione dello Stato e del governo e la sua imposizione, come interesse generale, di quello che è un interesse privato o che addirittura, ostentatamente, un interesse di famiglia.

Questo Stato noi lo dobbiamo combattere, questo governo lo dobbiamo combattere, perché se non si rimuove questo bubbone, questo cancro sociale rappresentato dalla classe dominante e dalla sua espressione politica attuale, neanche una logica di normale lotta di classe, lotta nelle istituzioni, lotta in tutti gli ambiti della società, può essere sviluppata secondo regole, se le regole sono così truccate e così ostentatamente violate.

Non poteva mancare In questo quadro generale la notizia della nuova casa della Meloni:Per la nuova abitazione è passata dalla Garbatella al Torrino”, proprio a segnalare il salto di classe e di qualità che la sua famiglia fa, attraverso il fatto che è diventata capo di Governo.

Per l’acquisto della nuova casa la premier “ha già versato 300 mila euro. Gli altri 800 che servono a raggiungere il totale di 1,1 milioni di euro verranno versato in seguito, forse anche stipulando un mutuo”. Poi chissà, tra qualche anno, sapremo che neanche questo c’è stato.

Impianto fotovoltaico da 20W e impianto termico ibrido da 46 kw poi, tra demolizioni e ricostruzioni, alla fine Meloni avrà due soggiorni distribuiti sui due piani dell’abitazione e da 70 metri quadri ciascuno, una cucina di 33 mq, una cabina armadio ampia 14 mq. Ci saranno anche 48 pannelli solari sul tetto, ma la premier, ha specificato che né i venditori né lei hanno intenzione di usare superbonus ed ecobonus”. Non ne ha bisogno, i soldi le vengono d’altrove e quell’ “altrove” sono innanzitutto fondi di Stato.

Ci sarà anche la piscina: nove metri per 3,5 con una profondità di 1,5 metri e 47 mila litri. Tutto dovrebbe essere pronto per il 30 settembre”, cioè a tamburo battente.

La cosa che “scandalizza” è che tutto questo non è stato “privato”. Il di più di questo governo non sta soltanto nell’uso privato dei fondi pubblici ma nella sua pubblicizzazione, ostentazione, sicché anche il pubblico sia la glorificazione del suo privato, e quindi si possa costruire il personaggio Meloni e si possa, in qualche maniera, affermarlo, utilizzando in maniera spudorata appunto i soldi dello Stato (questo governo trasforma anche una festa di panzerotto in “missione politica pagata dallo Stato”) e i poteri che spettano ai governi e ai ministri per occupare i mass media, per proporsi come famiglia/madre-modello.

Anche a noi piacerebbe raccontare dei pranzi e cene, feste e festicciole, ma queste le possiamo solo immaginare.

La Puglia è stata chiamata la “regina delle vacanze dei vip” e la regina dei vip è l’attuale capo del governo.

Dice Maurizio Landini che in questo periodo parla sempre sui giornali - il grande parolaio, da grandi denunce e fatti meschini perché il suo sindacato, come gli altri sindacati confederali, sono anch’essi interlocutori spesso conviviali di questo governo - “nei resort non si percepisce la povertà”. Questo è il massimo che Maurizio Landini riesce a dire di fronte a questo scandalo!

Ma l’estate è stata il segno in generale di questo governo: “Vitto, alloggio e super delegazioni: Giorgia spende più degli altri. Nei primi sei mesi di governo la presidente del consiglio del governo, Meloni, ha speso più dei suoi ultimi predecessori in missioni cosiddetti istituzionali in Italia e all’estero. A certificarlo sono i report sui “viaggi e missioni di servizio pagate coi fondi pubblici” resi noti come obbligo della Presidenza del Consiglio…. per ogni missione ha speso mediamente più degli esecutivi di Draghi, Conte, Renzi, Gentiloni”. Quando era all’opposizione denunciava tutto questo, ora che è al governo fa peggio di loro!

Questa ostentazione del governo, dei potenti, della classe dominante: questo è il fatto politico principale dell’estate, da questo discende che poi questo governo non può che odiare e colpire i poveri e ridurli ulteriormente alla fame, perché questa è la natura intrinseca di classe sociale e politica di questo governo.

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