lunedì 23 gennaio 2023

pc 23 gennaio - La proposta di legge FdI di riconoscimento giuridico del feto rientra nella campagna ideologica/politica fascio-sessista del governo Meloni di attacco alle donne

Già all' insediamento dell'attuale governo avevamo detto che non dovevamo certo aspettare la Meloni, eletta Presidente del Consiglio, per sapere che tra i bersagli da colpire per il primo governo a guida di una donna al servizio dei padroni, delle classi dominanti e del sistema capitalista e imperialista ci sarebbe stata la maggioranza delle donne e i loro diritti, a cominciare dal diritto di aborto.
La Meloni fin dalla becera campagna elettorale ha "rassicurato" che la 194 non avrebbe subito modifiche, ma da allora ad oggi i fatti reali sono altri, la maggioranza di questo governo ha infatti già presentato almeno tre proposte di legge contro l'aborto, da quella a firma Gasparri di FI, si è passati alla proposta di legge del senatore della Lega Romeo fino alla recentissima presentata da Fdi con il senatore Menia che, come quella di Gasparri, pone nuovamente all'ordine del giorno la modifica dell'articolo 1 del codice civile con il riconoscimento della capacità giuridica al feto, da considerare una persona, diritti e doveri si acquisirebbero non più dalla nascita ma già a partire dal concepimento.
Per il fascio-oscurantista Menia la necessità e l'urgenza di presentare questa proposta di legge è stata dettata dal fatto che" esiste il diritto del più debole, non esiste un diritto a sancire la morte... c'è un principio da difendere che è il diritto alla vita...la legge 194 ha una prima parte disapplicata che tenta di salvare la vita del nascituro..." mentre la vita delle persone/donne non deve contare nulla!
Se la ministra Roccella per la famiglia, la natalità e le pari opportunità ha preso per ora le distanze dall'iniziativa del Menia " la sua è un'iniziativa personale e non avrà seguito..." la sostanza ideologico/politica di questo nero governo che mira a rendere, nella tendenza della borghesia dominante al moderno fascismo, la marcia da moderno medioevo contro le donne una normalità con tutte le conseguenze contro la loro vita, NON CAMBIA AFFATTO! A parte che la stessa Roccella sul ddl Menia ha poi ipocritamente affermato "questo ddl non avrà seguito, ma c'è la libertà di presentarlo..."
"Libertà di presentare" queste proposte di legge oscene è di fatto la sostanza/concezione, in primis ideologica, fascista, sessista contro le donne e il loro diritto alla libertà di scelta, vera e propria ossessione della borghesia dominante nel suo insieme ma oggi rappresentata dalla sua ala più reazionaria: la borghesia odia il diritto di aborto perchè pone come centrale l'autodeterminazione delle donne, il fatto che una donna può e deve decidere liberamente in tema di maternità e più in generale della sua vita, perchè la maggioranza delle donne deve invece avere in questa società capitalista un ruolo sociale produttivo/riproduttivo determinato, funzionale a conservarla, perpetuarla...
Porre nuovamente all'ordine del giorno questa odiosa modifica dell'art.1 del codice civile significa andare di nuovo al cuore dell'attacco contro la vita delle donne, ponendo un altro pericoloso tassello a cui si lega invece l'incitamento di questo nero governo alle donne e in primis alle proletarie, a fare figli, figli da far nascere, da crescere e curare per essere messi al servizio dell’economia del padroni, del Capitale, e oggi sempre più per la guerra imperialista, alimentando peraltro l'humus/clima maschilista che a livello di massa si trasforma inevitabilmente anche in violenza contro tante donne, la cui libertà di scelta, di decidere è messa sotto attacco, fino agli odiosi femminicidi.

In una fase di peggioramento costante della condizione di vita, dai posti di lavoro/non lavoro all'ambito familiare, sociale... noi donne "considerate solo "macchine buone per la riproduzione" dobbiamo essere in prima fila nella lotta contro il governo Meloni.


Riprendere la mobilitazione contro questo nero governo è più che necessario ma è importante la presenza, la voce e la lotta organizzata delle proletarie, delle operaie, delle lavoratrici, delle donne più sfruttate e oppresse, quelle più attaccate che devono scendere in campo per elevare la lotta contro il moderno medioevo fascio-sessista.

Mfpr

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