giovedì 19 maggio 2022

pc 19 maggio - Draghi ci trascina nella loro guerra imperialista - Dall'editoriale del giornale proletari comunisti di maggio

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Migliaia di civili stanno morendo in questa guerra, per il criminale interesse degli Stati imperialisti e la loro contesa per la difesa o estensione dell’accaparramento di territori, delle fonti energetiche, materie prime, per un nuovo (dis)ordine economico, militare nel mondo, in cui l’Ucraina rappresenta il nodo attuale di questa lotta. Ugualmente stanno morendo migliaia di soldati ucraini e russi – e non parliamo dei mercenari nazisti in Ucraina che vogliono la guerra – ma dei tanti uomini, giovani costretti ad andare in guerra e che rischiano la vita se disertano. Ancora una volta questa guerra imperialista, l’invasione dell’imperialismo russo sta portando distruzioni di case, ospedali, scuole, città, assedi da medioevo, per piegare le popolazioni – con la tragica consapevolezza che queste sono tragedie per proletari e masse popolari che perdono case, lavoro, vita, ma futuri grassi profitti per i capitalisti nella ricostruzione.

Il governo Draghi al servizio dei padroni e sempre più pericolosamente dell’imperialismo guerrafondaio Usa ci sta trascinando in questa guerra scatenata dall’invasione russa dell’Ucraina che sta facendo tante morti e distruzioni, alimentata dall’imperialismo Usa, dalla Nato, dai governi europei, usando la pedina a loro servizio che è il governo Zelensky infestato dai nazisti. 

E’ una guerra per i profitti, per il controllo delle fonti energetiche, per gas, petrolio, materie prime, per una nuova spartizione del mondo.

Il governo Draghi invia armi, missili, mezzi militari, soldati, con accordi segreti anche al di là dell’approvazione parlamentare, violando la Costituzione che nell’art. 11 ripudia la guerra. Un governo

che ha a cuore solo gli interessi dei grandi padroni, delle multinazionali, della grande finanza italiana e internazionale e che scarica sui lavoratori e le masse popolari italiane i costi di questa guerra sporca, avviando una “economia di guerra” con il carovita, aumenti di bollette, tagli dei fondi per il lavoro, la sanità, la scuola, la salute, l’ambiente; con il risultato che i padroni diventano sempre più ricchi e i proletari sempre più poveri.

Un governo che mentre toglie lo stato d’emergenza sanitario unicamente per rispondere agli interessi di commercianti, ristoratori, padroni grandi e piccoli, rischiando di precipitarci in una nuova ondata di pandemia con tanti nuovi contagi e tanti morti e con la sanità al collasso, dichiara uno “stato di emergenza bellico” che è una decisione di guerra contro le lotte dei lavoratori, degli studenti, delle forze popolari che lottano per la difesa dell’ambiente, contro la Tav, la Tap e tante altre grandi opere, inutili, dannose e speculative. 

Sempre nel sistema capitalista e imperialista: le guerre, i profitti sono loro, i morti, le distruzioni, lo sfruttamento, l’immiserimento sono nostri! La guerra è la continuazione della politica con altri mezzi. 

E’ la continuazione dell’attacco ai posti di lavoro con le chiusure di fabbriche, le delocalizzazioni, le mega cassintegrazioni permanenti, l’attacco ai salari, è la continuazione delle morti sul lavoro, da lavoro e da inquinamento, è la continuazione della negazione dei diritti ai giovani, alle donne, agli immigrati, al sud. Ci avvelenano la vita nel presente e ci negano il futuro. 

Dobbiamo ribellarci e rispondere a questa guerra del capitalismo e dell’imperialismo con la nostra guerra di classe. Scioperi veri che blocchino le fabbriche e il paese, manifestazioni vere unitarie e di massa, come quelle che avvengono in tanti paesi più sfruttati e oppressi dell’Asia, Africa, America Latina.

Sia chiaro. Questa guerra imperialista non ha niente a che fare con i “valori” sbandierati, da Biden a Ursula von der Leyen, a Draghi, di “democrazia, libertà, solidarietà, ecc.”. Questa guerra va combattuta e deve essere fermata dai proletari e dalle masse popolari, che devono sempre più scendere in lotta contro il governo della guerra Draghi e fare ogni azione in Italia per impedire l’invio delle armi (come hanno fatto i lavoratori di Pisa, di Genova), per pretendere soldi per lavoro, salute, case, scuole.

Dobbiamo ricostruire per questa guerra di classe, popolare, rivoluzionaria gli strumenti necessari liberandoci dei parassiti che abbiamo sulle nostre spalle e nelle nostre fila, sindacati e sindacalisti collaborazionisti, partiti politici corrotti, affaristi, attaccati alle poltrone e tutti uniti intorno a Draghi, dai miserabili, ex sinistra del PD ai confusi populisti del 5stelle, ai fascio razzisti della Lega e della Meloni, ecc. Il nostro principale contributo per fermare questa guerra imperialista, per solidarizzare e sostenere le masse proletarie, popolari ucraine - che non si “arruolano con Zelensky, con gli Usa - è lottare contro il nostro governo, il nostro Stato imperialista.

Dobbiamo ricostruire un Partito della classe operaia per il potere dei lavoratori, un sindacato di classe nelle mani dei lavoratori, dobbiamo costruire un fronte unito popolare come ai tempi della Resistenza e dell’Autunno caldo; dobbiamo costruire la Forza militante proletaria combattiva che risponda alla violenza diretta e indiretta dello Stato del capitale, alla repressione, alla dittatura di oggi travestita da democrazia. 

Il cammino è lungo e l’edificio di un nuovo potere e di una nuova società è tutto da costruire, ma serve un nuovo inizio e un primo passo a cui siamo chiamati. E questo passo va fatto qui ed ora, all’ex Ilva come alla ex Fiat/Stellantis, al nord come al sud, nei campi come nelle cooperative della logistica, nelle ditte del massimo sfruttamento degli appalti privati e pubblici come nei call center, ecc. 

Questo cammino si unisce alle grandi lotte, rivolte dei proletari e dei popoli oppressi di tutto il mondo, perché dobbiamo tutti insieme spezzare le catene, perché abbiamo un mondo da conquistare! 

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