[l'articolo del Giornale di Sicilia del 15 maggio]
Alla fine, dopo 11 anni di cassa integrazione e promesse
infinite di “reindustrializzazione” e “nuova occupazione”, politici e
sindacalisti (Regione Siciliana e Cgil-Cis-Uil) hanno trovato il modo di
chiudere definitivamente la vertenza liberandosi degli operai.
Nella legge finanziaria approvata un paio di giorni fa, infatti,
hanno inserito un articolo che vale 30 milioni di euro, fondi dell’Unione
Europea! che “prevede un percorso di uscita per la maggioranza dei 584
lavoratori in cassa integrazione dal 2011” (Gds 15/5)
Questa “mossa” servirebbe, a detta del giornalista, “per
rendere più agevole la cessione delle aree dell’ex stabilimento.”
Così la racconta l’assessore regionale, ringraziando “la
sensibilità di tutte le forze politiche”: “… il Parlamento siciliano ha varato
una norma con cui di fatto agevoliamo centinaia di lavoratori a sganciarsi
dalla cassa integrazione approdando alla pensione ottenendo così una
rilevante riduzione dei numeri dei lavoratori rimasti nel bacino ex Blutec
– commenta Turano – adesso abbiamo tutte le carte in regola per attrarre nuovi
investimenti”.
Questa è una scusa perché già lo stabilimento dalla ex Fiat alla Blutec fu regalato per 1 euro! la verità è
che il “problema” sono gli operai legati allo stabilimento e dei quali ci si vuole liberare. E per quanto riguarda gli “investimenti” siamo sempre al tentativo di fregarsi soldi pubblici.Allo stabilimento sarebbero interessati, infatti, ma come
abbiamo sentito infinite volte in questi anni, “tanti gruppi: per le
agevolazioni prevista dalle Zes (e dalle Superzes regionali), e per un mutato
contesto geopolitico che mette la Sicilia al centro di alcuni notevoli
investimenti”.
Questa volta si parla di investimenti “energetici”… e siamo
di nuovo alla speculazione sui fondi pubblici in maniera ancora più
spregiudicata, perché non bastavano le Zone Economiche Speciali che prevedono
incentivi e riduzione di tasse per i padroni, ma addirittura ora si sono inventati
le SuperZes a regime fiscale ulteriormente agevolato.
Nei prossimi giorni viene annunciato un incontro al Mise per
completare l’iter, e visto che siamo in campagna elettorale “La Sicilia rilancia
con i 90 milioni messi a disposizione per il rilancio dell’area.”
90 milioni che prima erano 240, poi scesi a 180 ecc. ecc. mai
visti realmente in funzione (anzi gli unici che hanno “funzionato” sono i 16
milioni che si è fregato Ginatta l’ex padrone della Blutec!) con il beneplacito
dei sindacalisti che continuano a blaterare di “rilancio dell’area industriale”,
reindustrializzazione del sito e della necessità di risorse che servono per “riqualificare
il polo industriale”.
Sarebbe bene che nei prossimi giorni anche i circa 1000 operai,
tra ex Fiat e indotto, si esprimessero su tutti i punti di queste decisioni, per
non dover subire l’ennesima fregatura, tenendo sempre presente che senza la pressione
degli operai in questi anni non saremmo nemmeno a questo “accordo”, mentre è
chiaro che senza l’aggancio agli operai tutta l’area di Termini Imerese perderà
ulteriormente di importanza come area industriale.
Nessun commento:
Posta un commento