domenica 17 ottobre 2021

Sindacato di classe - DA PRATO E IN TUTTA ITALIA: RAFFORZARE LA RESISTENZA E L'ORGANIZZAZIONE DELLE LOTTE CONTRO LA REPRESSIONE DI PADRONI GOVERNO STATO DEL CAPITALE

come parte della lotta di classe contro l'intero sistema dei padroni e dei loro governi, 
per far avanzare nella coscienza dei lavoratori che è l'intero sistema capitalista e imperialista che bisogna rovesciare per farla finita con lo sfruttamento e che quindi bisogna opporre alla guerra di padroni, governo, la guerra di classe per il potere nelle mani degli operai. Questo è il vento di cambiamento necessario di cui tutti i lavoratori hanno bisogno per uscire dal lungo inverno per un nuovo autunno caldo. 

Per questo bisogna lavorare senza illusioni riformiste ma per cambiare i rapporti di forza nello scontro di classe reale. 

DAL COMUNICATO DEL SI COBAS PER LA MANIFESTAZIONE A PRATO IN RISPOSTA AGLI ATTACCHI SQUADRISTI AI LAVORATORI IN SCIOPERO 

Ripetiamo insieme: chi invoca i controlli nelle aziende non ha capito nulla: Chi come risposta a quello che è accaduto invoca i controlli nelle aziende non ha capito nulla.

E quindi? Le politiche di contrasto allo sfruttamento degli ultimi venti anni hanno fallito. E lo sfruttamento nel distretto invece di diminuire è aumentato. Questo è un dato di fatto. Serve altro? A noi no. E infatti da tre anni ci siamo rim-boccati le mani e abbiamo iniziato a mettere le mani nella m****, cercando di costruire soluzioni nuove, dal basso. Abbiamo messo al centro l’idea che solo i lavoratori sfruttati possono essere i protagonisti del loro riscatto, e che il sindacato doveva essere lo strumento per camminare su questa strada. Per costruire unità, solidarietà, coscienza. Per essere più forti e non farsi schiacciare. Anzi, per rialzarsi

 I lavoratori della GKN ce lo hanno insegnato. Loro hanno detto: “una legge contro le delocalizzazioni può nascere solo dalle teste dei lavoratori, non sulle teste dei lavoratori”. Noi diciamo: “una riforma delle norme contro lo sfruttamento in fabbrica può nascere solo dalle teste dei lavoratori, non sulle teste dei lavoratori”. E abbiamo intenzione di rilanciare questa idea con nuovi incontri. Il progetto di legge su controlli, sicurezza e lavoro nero depositato in parlamento rischia di essere l’ennesima occasione persa per fare davvero qualcosa.

C’è bisogno che questi luoghi invisibili dove cova lo sfruttamento siano attraversati da un vento nuovo di cambiamento.

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