Il 14 ottobre, presso il tribunale di Grumello del Monte (BG), si è tenuta la prima udienza di un processo dove sono - finalmente - imputati i padroni, il presidente e amministratore delegato della fabbrica Montello.
Tutto è successo perché il MFPR presentò qualche anno fa denuncia per fermare l’atteggiamento arrogante ed intimidatorio che la dirigenza aveva assunto nei confronti delle lavoratrici in lotta della Montello per fare accettare alle operaie un accordo.
Infatti, durante uno dei momenti più duri della lotta, l'MFPR ha sostenuto sempre e in tutti modi queste lavoratrici, insieme allo Slai Cobas per il sindacato di classe.
In uno di questi momenti la dirigenza aziendale pensò bene di interrogare le lavoratrici e chiedere, a scopo ricattatorio, se appartenevano al MFPR e arrivarono a segnalare questa “presunta appartenenza” alle forze dell’ordine.
Era chiaro lo scopo di questa ignobile azione: denigrare l’MFPR e, contemporaneamente, intimorire le operaie. Una situazione assurda che andava fermata subito.
Già da questa prima udienza del 14 ottobre l’avvocato della controparte ha tirato fuori cavilli legali per bloccare il processo, quello centrale chiede di stabilire se, noi, come movimento avevamo il diritto di presentare una denuncia (!?)
Vale a dire: come compagne possiamo essere fermate durante volantinaggi e manifestazioni, insultate, arrestate, ma avere il diritto di denunciare, NO...
La prossima udienza sarà il 2 dicembre alle 13,00, non è ancora certo se si terrà nella sede di Grumello del Monte o se la sposteranno a Bergamo (nell’udienza del 14/10 si è discusso anche sulla legittimità della sede).
Noi pensiamo che questa seconda udienza sia importante, per non far passare questo squallido tentativo degli avvocati dei padroni e ottenere una condanna dei padroni della Montello, che continuano anche oggi a portare avanti discriminazioni, lavorative, salariali, di carichi di lavoro verso le lavoratrici, la stragrande maggioranza immigrate.
Il 2 dicembre vogliamo organizzare il presidio davanti al Tribunale e alla fabbrica Montello.
Già da oggi, invitiamo le donne, le lavoratrici a partecipare perché quanto successo alla Montello ci riguarda tutte. E’ una vicenda emblematica della condizione delle operaie, delle lavoratrici in questo paese e delle concezioni, di un humus reazionario che ci vuole solo docili e remissive a sopportare supinamente.
Ci vediamo il 2 dicembre!
Movimento Femminista Proletario Rivoluzionario
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