Strage senza fine nei luoghi di lavoro per i profitti dei padroni. Il pesante tributo di sangue delle operaie: Luisa come Laila El Harim, come Luana D'Orazio, come Tiziana Bruschi e come tante altre operaie.
L'agonia è durata tre giorni. Non ce l'ha fatta Luisa Scapin, 62 anni, l'operaia tessile dipendente della FilTessil di Sant’Anna Morosina, a San Giorgio in Bosco, provincia di Padova, che lunedì scorso (18 ottobre) era rimasta incastrata con il camice nel macchinario al quale stava lavorando. Questa volta, a differenza di Luana D'Orazio, la sua giovane collega di Montemurlo, provincia di Prato, che lo scorso aprile era morta sul colpo stritolata dai congegni, la vittima è sopravvissuta all'infortunio, ma il soffocamento provocato dalla stretta del camice le ha causato un arresto cardiaco in seguito al quale la donna è stata ricoverata in prognosi riservata e per 72 ore ha lottato per sopravvivere.
Il macchinario avvolgicavo che serve al confezionamento di cavi per stendibiancheria. le ha provocato, secondo la ricostruzione dell'infortunio, un’asfissia meccanica da soffocamento. Un collega le ha prestato i primi soccorsi.
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