mercoledì 26 maggio 2021

pc 26 maggio - Torino - Giustizia per Moussa Baldi - i responsabili devono pagare - chiudere i CPR

 

Iniziative di lotta e solidarietà a Torino dopo la morte, all’interno del Cpr di via Brunelleschi dove era detenuto, del 23enne originario della Guinea Moussa Baldi. Il giovane era in isolamento per motivi sanitari e, secondo la versione ufficiale, si sarebbe impiccato con le lenzuola della sua stanza. Il ragazzo era stato vittima di una brutale aggressione con spranghe, bastoni e tubi di plastica, da parte di tre italiani il 9 maggio a Ventimiglia. Portato in ospedale, senza documenti, si è ritrovato rinchiuso nel Cpr. Qui è stato messo in isolamento. Nonostante dimostrasse chiari segni di sofferenza causati dalle lesioni, non è mai stato visitato da nessun medico. In seguito alla sua morte, gli altri reclusi hanno iniziato uno sciopero della fame. Domenica sera un gruppo di solidali si è presentato sotto le mura del lager per migranti mentre all’interno sono stati appiccati diversi incendi di protesta che hanno danneggiato parte dell’area Verde e dell’area Bianca. martedì 25 maggio, sono proseguite le iniziative di lotta e solidarietà ai migranti detenuti organizzate dall’Assemblea No Cpr di via Brunelleschi. con un volantinaggio all’esterno dell’Ufficio Immigrazione del capoluogo piemontese, e la sera un nuovo presidio all’esterno del Cpr.

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