martedì 25 maggio 2021

pc 25 maggio - DISASTRO FUNIVIA/NUOVO CODICE APPALTI DUE FACCE UN'UNICA MEDAGLIA

Con i giorni che passano sembra sempre più probabile che la causa del crollo della funivia di Mottarone e della morte di 14 persone sia legata a un problema di manutenzione dell’impianto. 

La funivia è gestita da una srl Ferrovie del Mottarone di proprietà di Luigi Nerini imprenditore locale. Dal 2014 al 2016 era stata ferma per una revisione generale; e qui viene la prima cosa strana: la manutenzione/ammodernamento dell’impianto era stata affidata allo stesso Nerini “unico partecipante alla gara per il revamping, nonostante ai sopralluoghi avessero preso parte anche altre aziende”; il revamping doveva essere radicale, ma la gara viene fatta al ribasso, smontando e rimontando le stesse parti dell’impianto. I controlli successivi dovevano essere giornalieri e settimanali e dovevano essere fatti dallo stesso gestore; mentre la manutenzione era stata affidata a un’azienda, Leitner che a sua volta pare abbia dato una parte dei lavori in subappalto.

Ancora, “dopo la tragedia del ponte Morandi le funivie erano state tenute fuori dall’unificazione della vigilanza del settore stradale a quello ferroviario con l’organo Ansfisa”:

Infine - per ora - l’ex Ministra Paola De Micheli aveva nel gennaio 2021, prorogato le “scadenze delle

revisioni generali e speciali quinquennali, nonché di quelle relative agli scorrimenti e alle sostituzioni delle funi e al rifacimento dei loro attacchi di estremità degli impianti a fune”.

Quindi i problemi sembrano legati alle manutenzioni, a come venivano affidate e fatte, ad appalti al ribasso, al subappalti, a proroghe delle revisioni.

Ora, il nuovo codice degli appalti, voluto fortemente dai padroni e da Salvini, come un atroce scherzo del destino viene presentato quasi in contemporanea e come una macabra risposta a questa tragedia, come a legittimare queste anomalie, peggiorarle, per liberalizzare tutto e togliere ogni laccio alle aziende.

Così:
- Via libera agli appalti al massimo ribasso – dove il massimo può arrivare addirittura al 99/100% di offerta al ribasso (come per esempio è avvenuto a Taranto nell’appalto per le pulizie/ausiliariato negli asili – stoppato solo con la pronta lotta delle lavoratrici Slai cobas sc) – le cui conseguenze sono evidentemente e immediatamente scaricate sui lavoratori, con peggioramenti delle condizioni di lavoro per cui si chiede tanto e si danno miserie, attacco ai diritti normali contrattuali; ma anche con taglio dei costi sui materiali, scadenti e a volte pericolosi, attrezzature inesistenti, tutte cose che ancora ricadono sui lavoratori in termini di effetti sulla salute, maggiore fatica nel lavoro; 
- ritorna senza vincoli il subappalto, che nell'edilizia, nella logistica spesso vuol dire una miriade di ditte, cooperative in cui i lavoratori sono divisi con la conseguenza sul fronte della lotta di avere meno forza, e sono sempre a rischio di perdere il posto di lavoro, nei passaggi di appalto,
- ma soprattutto il nuovo codice degli appalti porterà ad un taglio dei costi per la sicurezza, quindi più infortuni e più morti operaie, in un palleggio di responsabilità tra appaltatore e subappaltatore; 
- “Semplificazione”, che vuol dire liberalizzazioni delle procedure, più facilità per le ditte più ammanigliate di avere gli appalti senza pre-verifiche effettive, ma soprattutto "liberalizzazione" dei controlli prima e durante.

Salvini, tutta la destra applaude, i padroni si sfregano le mani, Draghi mette questi sporchi interessi a legge.

PS. Landini minaccia uno sciopero generale... Non lo farà. 
Ma già sono in corso a livello locali alcuni scioperi e iniziative. E serve costruire uno sciopero reale per respingere questo criminale nuovo codice degli appalti

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