lunedì 26 aprile 2021

pc 26 aprile - A Torino l'Anpi prov.le sporca il 25 aprile con un comunicato antiNotav al servizio delle repressione statale - di stampo fascista - e del capitale.- VERGOGNA!

Anpi dice no ai simboli partigiani al 25 Aprile dei No Tav

Ma tutte le sezioni ribelli valsusine (Avigliana, Chiusa San Michele, Sant’Ambrogio, Vaie Sant’Antonino, Condove, Bussoleno e Val Cenischia, Alta Valle, assieme a diversi rappresentanti di Nizza Lingotto e Grugliasco) hanno partecipato al corteo NOTAV con bandiere e foulard dell’Anpi.

«Leggiamo di manifestazioni convocate a sostegno di movimenti politici, ribadiamo che non sono riconducibili alla nostra tradizione e alla nostra identità» 

Anpi e No Tav. La «e» senza accento serve a sottolineare un rapporto che prosegue da oltre un decennio, segnato da dichiarazioni di solidarietà e marce in Val Susa con foulard e bandiere partigiane. Ma anche da profondi imbarazzi, più che altro romani e torinesi, smarcamenti e prese di distanza ufficiali. L’ultima è arrivata dal comitato provinciale di Torino, presieduto dall’ex assessora comunale Maria Grazia Sestero, che non ha gradito la decisione delle sezioni valsusine dell’associazione dei partigiani di organizzare una celebrazione della festa della Liberazione del 25 aprile a San Didero, dove il cantiere per la realizzazione del nuovo autoporto ha ridato nuovo vigore alla protesta No Tav e si sono registrate proteste violente e scontri nei giorni scorsi.

«In altre iniziative estranee alla ricorrenza nazionale e alle sue celebrazioni deve essere evitato l’utilizzo del logo e delle bandiere dell’Anpi — avvisa la presidenza —, perché la Festa della Liberazione dal fascismo non si snaturi, favorendo i tentativi di chi vuole cancellarne il significato storico. Leggiamo di manifestazioni convocate il 25 aprile, a sostegno di movimenti politici, ribadiamo che nel contenuto e nel metodo non sono riconducibili alla nostra tradizione e alla nostra identità». Un avvertimento ai ribelli valsusini che pochi giorni fa si sono schierati al fianco del movimento No Tav e della protesta a San Didero denunciando la militarizzazione del territorio: «La sistematica repressione del dissenso con la forza non dovrebbe appartenere a una nazione la cui Costituzione, nata dalla Resistenza partigiana, vede come sacri i diritti dei cittadini».

Non è la prima volta, non sarà l’ultima. Le sezioni valsusine sono state sempre vicine al movimento e spesso presenti nei cortei con lo striscione «Partigiani e Antifascisti a fianco del Movimento No Tav». Del resto la legittimazione era arrivata proprio dal documento congressuale del 2011,quando l’Anpi provinciale aveva affermato che «gli investimenti pubblici devono essere realizzati con il reale coinvolgimento delle popolazioni e delle istituzioni locali». Nel 2012, dopo polemiche, dimissioni e accuse di ambiguità, l’ex presidente nazionale Carlo Smuraglia aveva cercato di sgomberare il campo dagli equivoci: «Non spetta alla nostra associazione prendere posizione o esprimere giudizi di merito sull’opera. Raccomandare il dialogo e condannare la violenza, questo è il nostro compito». Parole chiare, ma dopo 9 anni il confronto interno, in Piemonte, è ancora in corso.

25 aprile No Tav, bandiere e foulard dell’Anpi contro il «divieto» partito da Torino alle sezioni valsusine

Si sono concluse senza tensioni le manifestazioni per il 25 aprile No Tav in Val di Susa. Il corteo partito da San Giorio è stato aperto dalle fomne contra ‘L Tav, una fila di donne, con il caschetto da cantiere che reggevano lo striscione con la scritta «partigiane della terra e del futuro». In prima fila anche Nicoletta Dosio e altri volti storici della protesta contro la Torino-Lione. Il lungo serpentone, dopo aver ricordato a Bruzolo i partigiani Walter Fontan e Aldo Rossero, è poi arrivato a San Didero, fermandosi nel piazzale del Baraccone.

Proprio di fronte al contingente di forze dell’ordine, schierato a protezione del cantiere per la realizzazione del nuovo autoporto, è stato inaugurato il nuovo presidio No Tav. Una casetta in legno è stata posizionata ai margini del boschetto e della statale 25 del Mocenisio, dove si è svolta anche la contestata celebrazione dell’Anpi. Nonostante l’avvertimento arrivato dal comitato provinciale di Torino tulle le sezioni ribelli valsusine (Avigliana, Chiusa San Michele, Sant’Ambrogio, Vaie Sant’Antonino, Condove, Bussoleno e Val Cenischia, Alta Valle, assieme a diversi rappresentanti di Nizza Lingotto e Grugliasco) hanno partecipato con bandiere e foulard dell’Anpi.

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