Anpi dice no ai simboli partigiani al 25 Aprile dei No Tav
Ma tutte le sezioni ribelli valsusine (Avigliana, Chiusa San Michele, Sant’Ambrogio, Vaie Sant’Antonino, Condove, Bussoleno e Val Cenischia, Alta Valle, assieme a diversi rappresentanti di Nizza Lingotto e Grugliasco) hanno partecipato al corteo NOTAV con bandiere e foulard dell’Anpi.
«Leggiamo di manifestazioni convocate a sostegno di movimenti politici, ribadiamo che non sono riconducibili alla nostra tradizione e alla nostra identità»
Anpi e No Tav. La «e» senza accento serve a sottolineare
un rapporto che prosegue da oltre un decennio, segnato da dichiarazioni
di solidarietà e marce in Val Susa con foulard e bandiere partigiane. Ma
anche da profondi imbarazzi, più che altro romani e torinesi,
smarcamenti e prese di distanza ufficiali. L’ultima è arrivata dal
comitato provinciale di Torino, presieduto dall’ex assessora comunale
Maria Grazia Sestero, che non ha gradito la decisione delle sezioni
valsusine dell’associazione dei partigiani di organizzare una
celebrazione della festa della Liberazione del 25 aprile a San Didero,
dove il cantiere per la realizzazione del nuovo autoporto ha ridato
nuovo vigore alla protesta No Tav e si sono registrate proteste violente
e scontri nei giorni scorsi.
«In altre iniziative estranee alla ricorrenza nazionale e
alle sue celebrazioni deve essere evitato l’utilizzo del logo e delle
bandiere dell’Anpi — avvisa la presidenza —, perché la Festa della
Liberazione dal fascismo non si snaturi, favorendo i tentativi di chi
vuole cancellarne il significato storico. Leggiamo di manifestazioni
convocate il 25 aprile, a sostegno di movimenti politici, ribadiamo che
nel contenuto e nel metodo non sono riconducibili alla nostra tradizione
e alla nostra identità». Un avvertimento ai ribelli valsusini che pochi
giorni fa si sono schierati al fianco del movimento No Tav e della
protesta a San Didero denunciando la militarizzazione del territorio:
«La sistematica repressione del dissenso con la forza non dovrebbe
appartenere a una nazione la cui Costituzione, nata dalla Resistenza
partigiana, vede come sacri i diritti dei cittadini».
Non è la prima volta, non sarà l’ultima. Le sezioni
valsusine sono state sempre vicine al movimento e spesso presenti nei
cortei con lo striscione «Partigiani e Antifascisti a fianco del
Movimento No Tav». Del resto la legittimazione era arrivata proprio dal
documento congressuale del 2011,quando l’Anpi provinciale aveva
affermato che «gli investimenti pubblici devono essere realizzati con il
reale coinvolgimento delle popolazioni e delle istituzioni locali». Nel
2012, dopo polemiche, dimissioni e accuse di ambiguità, l’ex presidente
nazionale Carlo Smuraglia aveva cercato di sgomberare il campo dagli
equivoci: «Non spetta alla nostra associazione prendere posizione o
esprimere giudizi di merito sull’opera. Raccomandare il dialogo e
condannare la violenza, questo è il nostro compito». Parole chiare, ma
dopo 9 anni il confronto interno, in Piemonte, è ancora in corso.
25 aprile No Tav, bandiere e foulard dell’Anpi contro il «divieto» partito da Torino alle sezioni valsusine
Si sono concluse senza tensioni le manifestazioni per il 25 aprile No Tav in
Val di Susa. Il corteo partito da San Giorio è stato aperto dalle fomne
contra ‘L Tav, una fila di donne, con il caschetto da cantiere che
reggevano lo striscione con la scritta «partigiane della terra e del
futuro». In prima fila anche Nicoletta Dosio e
altri volti storici della protesta contro la Torino-Lione. Il lungo
serpentone, dopo aver ricordato a Bruzolo i partigiani Walter Fontan e
Aldo Rossero, è poi arrivato a San Didero, fermandosi nel piazzale del
Baraccone.
Proprio di fronte al contingente di forze dell’ordine, schierato a protezione del cantiere per la realizzazione del nuovo autoporto,
è stato inaugurato il nuovo presidio No Tav. Una casetta in legno è
stata posizionata ai margini del boschetto e della statale 25 del
Mocenisio, dove si è svolta anche la contestata celebrazione dell’Anpi.
Nonostante l’avvertimento arrivato dal comitato provinciale di Torino
tulle le sezioni ribelli valsusine (Avigliana, Chiusa San Michele,
Sant’Ambrogio, Vaie Sant’Antonino, Condove, Bussoleno e Val Cenischia,
Alta Valle, assieme a diversi rappresentanti di Nizza Lingotto e
Grugliasco) hanno partecipato con bandiere e foulard dell’Anpi.
Nessun commento:
Posta un commento