giovedì 1 ottobre 2020

pc 1 ottobre - Catalogna: la repressione neofranchista dello stato spagnolo scatena la rivolta di massa dopo la condanna del presidente Torra nel terzo anniversario del referendum per l'indipendenza


La condanna del presidente della Catalogna, Quim Torra, sospeso dalla Corte suprema per un anno e mezzo in quanto ritenuto colpevole del reato di disobbedienza ha scatenato immediatamente accese proteste in tutta la regione. Migliaia di persone si sono riunite davanti ai comuni catalani in segno di solidarietà con bandiere e striscioni con i quali invocavano al presidente e la libertà per i "prigionieri politici" in carcere per il referendum illegale del primo ottobre 2017. La concentrazione principale è stata quella di Piazza Sant Jaume a Barcellona, dove si sono radunate circa 500 persone. Durante le proteste ci sono stati alcuni momenti di tensione quando i manifestanti hanno lanciato alcune teste di maiale, petardi e sacchi di spazzatura contro il cordone di polizia dei "Mossos d'Esquadra" davanti al Parlamento catalano. Fonti della polizia hanno riferito di aver arrestato cinque persone per i disordini pubblici. La tensione è iniziata quando i manifestanti sono arrivati al Parc de la Ciutadella e hanno sfondato i cancelli di uno dei punti di accesso per raggiungere le porte del Parlamento. 

Le organizzazioni a favore dell’indipendenza hanno chiesto manifestazioni in tutta la regione in risposta alla decisione del tribunale, gridando “Non un passo indietro! Indipendenza!”.“Le strade saranno sempre nostre!”.

Ci sono stati ripetuti appelli durante le marce per il rilascio dei prigionieri politici e per l’autodeterminazione catalana.

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