Da LasciateCIEntrare
La Alan Kurdi, imbarcazione della ong tedesca Sea Eye, dopo una settimana di navigazione con a bordo 133 persone salvate nel Mediterraneo Centrale è finalmente giunta in un porto sicuro.
Non avendo ricevuto alcuna risposta dai Centri di coordinamento dei soccorsi in mare dei Paesi contattati, si era diretta verso Marsiglia, originario porto di scalo della missione. Due giorni fa, a causa
dell'arrivo di una grave perturbazione, ha dovuto invece trovare riparo nelle coste sarde, prima ad Arbatax, e solo successivamente è stato indicato Olbia come porto sicuro.Ieri mattina le operazioni dello sbarco dei 125 naufraghi (8 erano già stati precedentemente evacuati) sono state temporaneamente bloccate da una ridicola e inutile protesta inscenata da alcuni rappresentanti locali della Lega, capeggiata dal loro coordinatore regionale nonché presidente del Comitato parlamentare di controllo sull'attuazione dell'accordo di Schengen. Mentre la politica leghista ancora una volta dava mostra della propria vergognosa disumanità al grido di “vogliamo turisti non clandestini”, il governo regionale e l'ATS (azienda sarda per la tutela della salute) provavano a impedire agli assistenti sanitari di effettuare i tamponi ai migranti. I test diagnostici sono stati eseguiti solo in seguito all'intervento della Prefetta di Sassari.
I naufraghi hanno atteso pazientemente fino a tarda serata mentre pioveva e un vento gelido soffiava sul porto. Lo sbarco è stato interrotto alle 20:30 e solo una sessantina, prevalentemente donne e bambini, ha trovato ospitalità presso una caserma dei Vigili del Fuoco mai utilizzata e senza servizi, mentre gli altri hanno passato un'altra notte gelida sulla nave.
Questa mattina si è manifestata la solidarietà locale con la consegna di abiti e viveri per i nuovi arrivati.
Le operazioni di sbarco sono terminate e si attende ancora l'indicazione delle strutture in cui dovranno passare il periodo di quarantena.
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