lunedì 21 settembre 2020

pc 21 settembre - Polizia francese/ polizia italiana uniti nella caccia ai lavoratori e immigrati

Gas lacrimogeni sul treno su cui viaggiavano i frontalieri: i lavoratori hanno dovuto abbandonare il vagone

La gendarmeria voleva far uscire i migranti che si erano rifugiati in una toilette
Per la seconda volta in una settimana i lavoratori frontalieri ieri mattinahanno dovuto abbandonare di corsa il vagone sul quale viaggiavano su input della polizia e gendarmeria francese decisi a fare uscire i migranti che si erano rifugiati all’interno di una toilette. Se la scorsa settimana è stata sufficiente la minaccia da parte delle forze di polizia, ieri mattina, invece, i gas lacrimogeni sono stati usati davvero. Aperti all’esterno dei bagni hanno ben presto invaso i piccoli servizi igienici e costretto due giovani migranti ad uscire. I due sono poi stati accompagnati su un treno diretto in Italia e rimandati oltre il confine. È accaduto ieri mattina sul treno in partenza da Ventimiglia delle 7.17. Aldilà del comportamento della polizia nei confronti delle persone migranti, a farne le spese sono stati ancora una volta anche decine di frontalieri: spaventati per la situazione, costretti a mettere in conto decine di minuti di ritardo e che in molti casi hanno poi accusato difficoltà respiratorie e mal di testa per aver comunque respirato il fumo dei fumogeni utilizzati. Quale sia il motivo di questo inasprimento dei controlli non è dato sapere. Solo poche settimane fa proprio per evitare la presenza di migranti a bordo Sncf aveva deciso di far rientrare in Francia gli ultimi treni in arrivo a Ventimiglia, che in passato rimanevano nella città di confine per la pulizia e ripartivano la mattina successiva. Oggi i treni in partenza arrivano invece direttamente da Mentone e Nizza, e proprio per questo nelle scorse settimane si sono verificati ritardi e soppressioni. Ma evidentemente non è bastato. Della situazione che si verifica sui treni al confine sono già state informate anche le autorità italiane. Resta il dramma di chi cerca solo un varco per l'Europa e di chi si alza all’alba per andare al lavoro e ogni giorno deve mettere in conto ritardi nell’arrivo a destinazione, controlli a raffica se non, come in questo caso, vere e proprie incursioni con tanto di fumogeni. «Siamo esasperati. Ogni giorno siamo costretti ad assistere a scene di questo tipo. La scorsa settimana – confermano i frontalieri – si è verificata la stessa situazione. Quando la polizia non riesce ad aprire la porta con il piede di porco urla a tutti di lasciare il vagone e usa i gas lacrimogeni. Intollerabile».      

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