giovedì 3 gennaio 2019

pc 3 gennaio - NO al decreto sicurezza - appoggio alla posizione dei sindaci che dicono no all'applicazione

Il Sindaco di Palermo Leoluca Orlando, tiene il punto e fa sapere che non intende recedere dalla sua posizione contro l’applicazione del decreto sicurezza, convertito in legge: “Non arretro, non c’è motivo di arretrare. Il comportamento del governo è eversivo, non siamo un modello ma solo l’esempio di come si debba rispettare la Costituzione”, ha dichiarato in una intervista radiofonica sottolineando come la reazione del ministro dell’Interno Matteo Salvini “dimostra il degrado della cultura politica”.


“Io ho assunto una posizione che non è né di protesta, né di disubbidienza, né di obiezione di coscienza. Ho assolto alle mie funzioni istituzionali di sindaco, l’ho fatto in modo formale il 21 dicembre, senza fare alcun comunicato” ha detto Orlando, “Siamo in presenza di un provvedimento che rende coloro che hanno un regolare permesso di soggiorno ad essere dall’oggi al domani senza diritti”. E “tutto questo è in palese violazione dei diritti costituzionali”, quindi “è dovere di un sindaco non scaricare sui dipendenti comunali la responsabilità, per questo ho disposto per iscritto di sospendere l’attuazione di questo decreto, perché siamo in presenza di una violazione di diritti umani che non sono poi risarcibili”.
Anche il sindaco di Napoli, Luigi De Magistris ha preso posizione contro il Decreto sicurezza. “Da quando amministriamo Napoli – ha detto De Magistris – abbiamo sempre e solo interpretato le leggi ordinarie in maniera costituzionalmente orientata. Noi continueremo a concedere la residenza e non c’è bisogno di un ordine del sindaco o di una delibera perché in questa amministrazione c’è il valore condiviso di interpretare le leggi in maniera costituzionalmente orientata e là dove c’è un dubbio giuridico, un’interpretazione distorta o una volontà politica nazionale che tende invece a violare le leggi costituzionali o a discriminare in base a un motivo di tipo razziale, noi non possiamo che andare in direzione completamente opposta rispetto a questo diktat proveniente da Roma”. Ma De Magistris ha anche riaffermato la disponibilità del porto di Napoli ad accogliere la Sea Watch ancora in balia del mare con 32  profughi a bordo:  “Mi auguro che questa barca si avvicini al porto di Napoli perché contrariamente a quello che dice il Governo noi metteremo in campo un’azione di salvataggio e la faremo entrare in porto. Sarò il primo a guidare le azioni di salvataggio”.

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