lunedì 24 settembre 2018

pc 24 settembre - REDDITO DI CITTADINANZA - IL "GIOCO DELLE TRE CARTE"

Alla fine i soldi escono da una tasca e - dovrebbero - entrare nell'altra. Ma sono sempre i lavoratori, i disoccupati, i settori delle masse povere, in difficoltà a pagare. Cioè, se voglio il Reddito di cittadinanza me lo devo pagare io, rinunciando ad altri sussidi, pure ad una parte degli assegni familiari!

Che questo "gioco delle tre carte" era nel piano del governo fascio-populista e dell'ingannapopolo Di Maio era nell'area, ma ora alcuni giornali lo scrivono esplicitamente:

(da il Messaggero) - "...i soldi per il reddito di cittadinanza, i 780 euro per ognuno dei cinque milioni di poveri assoluti italiani. Servono una decina di miliardi. Il Movimento Cinque Stelle vorrebbe finanziare buona parte della cifra, almeno 7 miliardi, facendo salire il deficit ben oltre la soglia del 2%. Il resto verrebbe pescato dai 2,7 miliardi del Rei, il reddito di inclusione per i più poveri varato dal governo Gentiloni. Ma accanto a questo piano, che potrebbe essere definito «A», ce n'è anche uno «B»...  utilizzando allo scopo altri aiuti garantiti alle famiglie bisognose e ai disoccupati. Nel mirino da tempo c'è la Naspi, il nuovo assegno di disoccupazione introdotto dal jobs act e che vale un altro miliardo e mezzo circa. Poi ci sono i 500 milioni della «social card», la tessera ricaricata con 40 euro al mese per le persone in difficoltà. In questo modo, il conto del reddito scenderebbe a circa 5 miliardi. Se ancora non bastasse, si starebbe valutando anche di attingere agli assegni per il nucleo familiare. L'altra via esplorata, è quella di abbassare il costo dell'operazione. Per questo al Tesoro si starebbe valutando di rivedere i cosiddetti «coefficienti» con i quali il sussidio viene adeguato alla composizione della famiglia... per abbassare gli importi. 
Il vero nodo, però, restano le platee". A parte i migranti, con una esplicita manovra razzista e anticostituzionale, anche buona parte delle persone italiane non lo avranno. 
Si dice, infatti che, siccome vi sarebbero i "furbetti" tra i lavoratori, ne teniamo fuori un bel pò: "Una quota di lavoratori a basso stipendio, magari part time, con compensi vicini alla soglia del reddito, potrebbero decidere di lasciare il lavoro per ottenere il sussidio. Anche questo effetto spiazzamento dovrà essere calcolato per le coperture".

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