venerdì 8 settembre 2017

pc 8 settembre - Solidarietà dalle lavoratrici policlinico di Palermo al compagno colpito da foglio di via per la manifestazione contro il G7 Taormina

LO STATO IMPERIALISTA ITALIANO ACUISCE LA REPRESSIONE SOPRATTUTTO CONTRO LE AVANGUARDIE OPERAIE E RIVOLUZIONARIE, MA COME SEMPRE, LA REPRESSIONE NON FERMA MA ALIMENTA LA RIBELLIONE

NESSUNA PACE SOCIALE FINCHE’ AL POTERE VI E’ IL CAPITALE!

Massima solidarietà al compagno Sebastiano Lamera,operaio della Dalmine e responsabile dello SLAI Cobas sc di Bergamo, che da lungo tempo dirige, con forte determinazione e coraggio, la lotta degli operai della logistica di Brignano contro le disumane condizioni di lavoro e i licenziamenti illegittimi.

Sebastiano lo scorso agosto ha ricevuto un foglio di via, della durata di due anni, emesso dalla questura di Messina, con l’accusa di essere uno degli autori dei “disordini” al G7 di Taormina del 27 maggio.

Nella notifica si legge che il compagno è stato identificato mediante i video-filmati della polizia, e che inoltre, “alla banca dati del Sistema d’indagine interforze, Lamera Sebastiano risulta annoverare diversi pregiudizi specifici e di particolare valenza al fine del provvedimento de quo..”

Ma nei filmati girati dai “servi dei servi” si vede tutto lo spezzone che legittimamente ha oltrepassato i confini… imposti dal moderno fascismo con cui la borghesia imperialista, i potenti della terra, si fanno scudo. E quindi, la questura avrebbe dovuto spiccare centinaia di fogli di via.

Ma Sebastiano, che di certo non portava il nome e cognome scritto in fronte, è stato identificato e colpito innanzitutto per la gigantesca bandiera rossa di Proletari Comunisti che sventolava con grande orgoglio, e con la quale ha fatto parte dello “spezzone ribelle”. Ed il fatto che il compagno fosse un’avanguardia operaia abbastanza riconosciuta (Lamera Sebastiano risulta annoverare diversi pregiudizi specifici e di particolare valenza) per la dura ed esemplare lotta portata avanti da anni nel settore della logistica, che ha dato e sta continuando a dare parecchio filo da torcere ai padroni delle cooperative e alle istituzioni locali, ha fatto scattare maggiormente la molla della repressione.

Questo perché un operaio cosciente, che impugna la bandiera rossa della rivoluzione proletaria fa sicuramente più paura, perché la borghesia sa bene che la classe operaia ed il proletariato da essa diretto saranno il suo becchino…


SLAI Cobas sc Policlinico-Palermo 06.09.2017

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