mercoledì 6 settembre 2017

pc 6 settembre - La strage infinita di operai nelle fabbriche e nei posti di lavoro mette in luce che dobbiamo farla finita con il capitalismo, il potere e le leggi dei padroni

Incidente sul lavoro nel Cuneese, morto operaio schiacciato da pressa nella cartiera

Ventinove anni, pugliese, aveva trovato un posto nell'azienda ora gestita da una coop di lavoratori a Roccavione. Estratto ancora vivo, è morto in ospedale
Dopo tre giorni di coma, in condizioni disperate, è morto nella tarda serata di ieri l'operaio di 29 anni rimasto gravemente ferito in un incidente sul lavoro a Roccavione, nel Cuneese. Vito Nuzzo, operaio originario della Puglia, da anni viveva nel piccolo comune alle porte di Cuneo. Sabato scorso era rimasto schiacciato da una pressa all'interno dell'ex cartiera Pirinoli, ora gestita da una cooperativa di soci lavoratori. Era stato ricoverato nel reparto di rianimazione del Cto, a Torino, in condizioni gravissime. Nonostante le cure, per lui non c'è stato nulla da fare. Un incidente molto simile a quello che, all'alba di oggi, è avvenuto a Settimo Milanese: anche in quel caso un operaio è stato schiacciato da una pressa.
Nella cartiera di Roccavione è il secondo incidente in poco più di un anno: nell'aprile 2016, infatti, un operaio era rimasto ferito dopo essere stato schiacciato da un bobina di carta pesante più di una tonnellata.
“Nel nostro paese aveva trovato il lavoro, l’amore e la felicità - dice il sindaco di Roccavione, Germana Avena - Un bravo ragazzo, che meritava tutto quello che si era conquistato con fatica e sacrifici. Sono profondamente addolorata e vicina alla moglie Francesca e alla famiglia”. Decine di testimonianze, ricordi, fotografie e messaggi di solidarietà sulla pagina Facebook di Vito Nuzzo. Appassionato di calcio, era un grande tifoso del Lecce. Nelle vallate del Cuneese aveva coltivato anche la passione per la pesca sportiva. La data dei funerali non è ancora stata fissata.

Quiliano, operaio si ribalta con un muletto in via Tecci: grave al Santa Corona


Savona - Grave infortunio sul lavoro poco dopo le 11 in via Tecci a Quiliano. Secondo le prime
informazioni il titolare di una ditta edile, Stefano Diamantini, 51 anni, di Albissola Marina, si è ribaltato con un muletto per la movimentazione terra nel cantiere dove è in costruzione un grande cento per l’addestramento dei cani.
Cinquecentonovantuno decessi, trecentottantamila denunce d’infortunio solo nei primi sette mesi del 2017, questo il bollettino di una guerra, nemmeno tanto sotterranea, dichiarata dalle logiche del profitto e della competitività alla vita e alla sicurezza dei lavoratori.
Quello verificatosi stamattina nelle acciaierie Pittini di Verona è il terzo incidente consecutivo nella stessa azienda nell’arco di soli due mesi e ben rappresenta questa emergenza.
Verso le 4 del mattino un’esplosione nelle acciaierie di Verona in Lungadige Galtarossa ha travolto quattro lavoratori. Nello stabilimento era in corso la riparazione di un forno ad alta fusione. Lo scoppio ha investito quattro operai, due italiani e due di origine senegalese, scagliandoli a cinque metri di distanza. Uno dei quattro è attualmente ricoverato in terapia intensiva.
Quello descritto è il terzo incidente accaduto in due mesi all’interno dell’impianto industriale delle ex acciaierie Galtarossa, divenute poi Riva e, da ultimo, rilevate dal gruppo Pittini.
Il 4 luglio si era già verificato un incendio: alcune cisterne di olio esausto, allocate sul piazzale esterno, avevano preso fuoco, fortunatamente senza provocare feriti.
Il 16 agosto scorso due dipendenti di una ditta in subappalto erano finiti in terapia intensiva per ustioni riportate durante la manutenzione dell’impianto.
In risposta all’ennesimo incidente di oggi, ultima tappa di una vera e propria escalation, è stato indetto per domani uno sciopero di otto ore con presidio e assemblea di fronte allo stabilimento.

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