Questa
volta i fascisti, ed i loro accoliti al governo della città, se la
prendono con gli artisti di strada; due assessori – il legaiolo Stefano
Garassino, alla Sicurezza, e la forzitaliota Elisa Serafini, alla
Cultura – hanno deciso di mettere in piedi una giuria che decreti se le
pérformance siano o meno accettabili. L’idea è di mettere insieme un
rappresentante degli artisti, uno del Comune, ed un esperto di musica,
per valutare se concedere al musicante di continuare a svolgere la sua
opera o se debba essere allontanato perché fastidioso.
Al
di là della solo apparente democraticità di una tale giuria – nessuno
può garantire che non si tratterà di un gruppo di persone tutte
schierate dalla stessa parte politica che aiuterà gli “amici degli
amici” – il dato indecente è un altro: politicanti che si permettono di
vietare l’esibizione di qualcuno in base al loro gradimento dello
stesso.
E’ esattamente come se a
qualcuno di questi venisse impedito di fare un comizio in una tale città
perché la maggioranza dei cittadini è schierata con altre idee; è ovvio
che in questo caso sarebbero loro a doversene andare, per non
disturbare la quiete pubblica: ma siamo sicuri che in quel caso
griderebbero all’attentato alla democrazia.
Per
intanto, lunedì quattro settembre, a partire dalle ore 16:00, si è
svolto - con inizio sul piazzale prospicente la cattedrale di San
Lorenzo, per poi propagarsi in un presidio itinerante che ha fatto tappa
in alcuni punti strategici del centro storico - un affollato presidio
di protesta, intitolato "Suono finché non mi suonano", organizzato dagli
artisti di strada.
Decine di
musicanti, accompagnati da alcuni solidali, hanno occupato buona parte
della piazza che porta il nome della chiesa più importante della città,
improvvisando delle ottime jam sessions di molti generi diversi (dal
folk locale, al rock, passando per il blues e quant'altro) mentre, poco
più in là - sotto lo sguardo attento di alcuni agenti della Digos, e
quello divertito dei tantissimi turisti fermi sulle scale del duomo -
alcuni giocolieri davano prova di destrezza facendo roteare
magistralmente i loro attrezzi ginnici.
Genova, 05 settembre 2017
Stefano Ghio - Proletari Comunisti Alessandria/Genova
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