All'Ilva e nell'appalto focolai
di lotta ci sono e sono sempre latenti, punti
di ripresa e di ripartenza covano in ogni reparto e in ogni area,
operai che vogliono sottrarsi al gioco al massacro e impugnare l’arma
della lotta di classe, dell’unità di classe, dell’organizzazione
di classe ci sono.
Ora è tempo di venire allo scoperto, unirsi in rete – non virtuale ma
reale – una rete che non può in nessuna maniera coincidere con gli
attuali sindacati presenti, compresa l’Usb - e che riparta
dall’unica richiesta necessaria:
Nessun
licenziamento, riduzione d’orario di lavoro a parità di paga,
prepensionamento massiccio per chi ha già lavorato per 25 anni, e
che ha subito sulla sua pelle tutti i danni, priorità di sicurezza e
salute, copertura subito dei parchi minerali.
Unità tra operai e masse popolari, a partire dai quartieri
inquinati in assemblee popolari,
realmente libere e pensanti, nel senso di organizzare la nuova fase
della lotta che serve per rispondere alla nuova fase dell’azione dei nuovi
padroni, governo, Stato.
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