La crisi profonda da sovrapproduzione porta i capitalisti a
non investire più e a resistere alla concorrenza e a non rischiare i propri
soldi. È qui che arriva ancora una volta in aiuto il governo, e infatti, ieri, all’incontro
con i padroni industriali, Renzi non stava nella pelle mentre spiegava la possibilità
di avvalersi del nuovo programma che dovrebbe portare a nuovi investimenti; in
sostanza il governo mette sul piatto 13 miliardi che possono diventare di più perché
possono attivare 10 miliardi di investimenti privati aggiuntivi che passerebbero
da 80 a 90 miliardi, ma adesso i padroni “devono crederci” dice Renzi! Che significa
che adesso non possono più accampare scuse per non fare investimenti!
Nemmeno i padroni stavano nella pelle, a dire il vero,
perché si tratta di una vera e propria manna dal cielo, visto il livello della
crisi, dei conti pubblici, delle difficoltà che Renzi dice di avere nel
reperire soldi per qualsiasi cosa, dai contratti dei dipendenti pubblici, all’accoglienza
degli immigrati solo per fare alcuni esempi!
Oggi sul Sole 24 Ore gli scribacchini si sperticano in lodi
per il governo che questa volta ha indovinato che tipo di “politica industriale”
mettere in campo!
Finalmente, dicono i padroni, una “politica dell’offerta”
per una “svolta produttiva”. La “politica dell’offerta” viene contrapposta alla
“politica della domanda”, detto in altre parole, il governo non deve dare soldi
nelle mani di pensionati, lavoratori, disoccupati ecc. (cioè soldi che servono
per acquistare beni, servizi, ecc., è questa la “domanda”) ma deve dare invece
soldi direttamente alle aziende così che, comprando macchinari nuovi e
tecnologicamente avanzati possono produrre di più e “offrire” al mercato merci a
prezzi più concorrenziali, e tutto questo dovrebbe fare “ripartire l’economia”.
I nomi di questo nuovo fiume di soldi ai padroni sono: “superammortamento,
iperammortamento,
Nuova Sabatini, e investimenti supportati dal credito di imposta per la ricerca … il rafforzamento della detassazione del salario di produttività (1,3 miliardi tra il 2017 e il 2020), la diffusione della banda ultralarga tra le imprese (6,7 miliardi già stanziati), il rifinanziamento del Fondo di garanzia Pmi (900 milioni), le catene digitali e l’internazionalizzazione del made in Italy (100 milioni), i contratti di sviluppo con focus su Industria 4.0 (1 miliardo già stanziato). Un capitolo a sé riguarda la scuola, le università e i centri di ricerca.”
Nuova Sabatini, e investimenti supportati dal credito di imposta per la ricerca … il rafforzamento della detassazione del salario di produttività (1,3 miliardi tra il 2017 e il 2020), la diffusione della banda ultralarga tra le imprese (6,7 miliardi già stanziati), il rifinanziamento del Fondo di garanzia Pmi (900 milioni), le catene digitali e l’internazionalizzazione del made in Italy (100 milioni), i contratti di sviluppo con focus su Industria 4.0 (1 miliardo già stanziato). Un capitolo a sé riguarda la scuola, le università e i centri di ricerca.”
“Quanto ai tempi, garantisce Calenda, le misure entreranno in legge di bilancio. La manovra, spiega il
ministro, conterrà un insieme di stimoli
fiscali agli investimenti che non si era visto in passato, «con la sostanziale
novità di aver abbandonato completamente la logica degli incentivi a bando, tipici
di una stagione in cui il governo voleva decidere in quali settori e con quali
tecnologie le aziende devono investire». Si passa ora – prosegue Calenda –
«a incentivi fiscali orizzontali, scegliendo gli strumenti che negli ultimi
anni hanno funzionato meglio e orientandoli verso un disegno comune che è la
trasformazione digitale della nostra industria».
Totale mano libera ai padroni anche per decidere in quali
settori investire, insomma cosa fare di tutti questi soldi!
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