domenica 12 luglio 2015

pc 12 luglio - Rom. Milano la giunta Pisapia riprende il progetto della Moratti: "risolverà" il "problema" con più sgomberi e schedature di massa


Campi rom, ora si pagano le spese «Tariffe fino a 120 euro mensili»
Si comincerà con la registrazione dei residenti e la verifica dei patrimoni Granelli: applichiamo il regolamento, ma l’obiettivo è superare le baracche
di Alessandra Coppola 

Per vivere in un campo rom bisognerà pagare un quota mensile. L’aveva stabilito nel 1998 l’amministrazione di centrodestra, con un regolamento mai attuato. È la giunta di centrosinistra, adesso, a sorpresa, a riprendere la vecchia delibera e a metterla in pratica. «La linea resta sempre quella del superamento degli insediamenti - sottolinea l’assessore alla Sicurezza, Marco Granelli -. Con l’applicazione di regole e tariffe, incomincia però a entrare l’istituzione nei campi. Sono luoghi dove si rischia l’imposizione del più forte, noi vogliamo indicare l’inizio di un percorso». Che dovrebbe alla fine condurre alla chiusura e all’autonomia abitativa.
I campi autorizzati: Il «campo nomadi autorizzato» è un’anomalia italiana, denunciata da più associazioni per i diritti umani e frutto di una visione superata (perché i rom per la gran parte non sono più nomadi e perché crea delle situazioni di marginalità che non possono avere l’avallo di un’amministrazione). Milano assieme a Torino è capofila nell’Anci per un progetto di superamento dei campi. Ma è un processo per gradi, che non ha tempi brevi. In città nel 2011 si contavano 7 insediamenti regolari (aperti tra il 1987 e il 2003), per un totale di 700-800 persone: via Novara, via Negrotto, via Idro, via Bonfadini, via Chiesa Rossa, via Martirano, via Impastato. Il Comune ha chiuso via Novara il 31 luglio del 2014 e via Martirano il 31 ottobre 2014. Venti famiglie di quest’ultimo campo hanno aderito al progetto «Villaggio Martirano», in corso.
Il caso via Idro: «Per ragioni di sicurezza urbana, igienico-sanitarie e per rischio idrogeologico» l’amministrazione ha deciso anche la chiusura del campo di via Idro. La tabella di marcia prevede entro fine luglio l’invio di una comunicazione formale che avvisa i residenti e invita a traslocare entro 60-90 giorni. L’alternativa è l’allontanamento forzato. L’ipotesi dell’amministrazione è di completare sgombero e ricollocazione delle famiglie (utilizzando anche i Centri di emergenza sociale) entro l’anno.
Il regolamento del ’98: La delibera consiliare approvata nel 1998 fissava i criteri per individuare gli ospiti dei campi, le regole da rispettare, le tariffe da pagare e le conseguenze del mancato rispetto delle norme o dell’eventuale «morosità». Per avviare l’attuazione, sarebbe stata necessaria una ricognizione, che non fu fatta. Un «censimento» è stato tentato - tra le polemiche per le impronte digitali da prendere anche ai minori - con l’«emergenza rom» voluta dall’allora ministro dell’Interno Roberto Maroni nel 2008. Tutto l’impianto dell’emergenza (compreso il regolamento adottato nel 2009) è definitivamente caduto con la sentenza della Cassazione depositata il 22 aprile del 2013. L’ultimo regolamento resta allora quello del ‘98. La giunta Pisapia, dopo sei mesi di «tavolo» con terzo settore e rappresentanti delle comunità, il 23 novembre 2012 ha approvato le «Linee guida Rom, Sinti e Caminanti» (che al punto 6 prevedono il «superamento dei campi come soluzione abitativa a tempo indeterminato»).
Il censimento: Il primo passaggio per attuare il regolamento (e le tariffe) è, dunque, la conta: quanti e dove? Le stime indicano una media di cento residenti per campo (più 80 del Villaggio Martirano). Agenti della polizia locale assieme a operatori dell’ufficio nomadi del Comune dovranno adesso stilare una sorta di registro. Alla «verifica dei nuclei esistenti» si dovrà affiancare, poi, spiegano «l’analisi patrimoniale» per controllare che nessuna famiglia possegga in Italia una proprietà immobiliare o un terreno edificabile. Per abitare nel campo serve anche un «via libera» della Prefettura: chi si è reso responsabile di attività illegali dovrà essere allontanato.
Le tariffe: Chi ha i requisiti per restare nel campo dovrà pagare una tariffa. Saranno emessi bollettini mensili per il pagamento. Le quote sono fissate in base alle dichiarazioni Isee: per redditi annui inferiori ai 3 mila euro, la tariffa è di 75 euro al mese; tra i 3001 e i 6 mila, si pagheranno 90 euro al mese; oltre i 6 mila la quota è di 120 euro al mese. I primi a sperimentare i bollettini sono, già da luglio, gli abitanti del Villaggio Martirano (con quote leggermente più alte perché il Comune oltre ai servizi primari mette a disposizione gli alloggi). Il primo campo a pagare le tariffe sarà quello di via Negrotto: domani saranno siglati tutti i contratti, per giovedì è fissata un’assemblea con gli abitanti per partire col nuovo regolamento.
Gli abusivi : Granelli spiega che il ritardo nell’applicazione del regolamento è dovuto anche a una lunga fase iniziale in cui ci si è concentrati sugli insediamenti abusivi. È la ragione per cui l’assessore è contestato da associazioni come il Naga, che ha monitorato l’applicazione delle «Linee guida» dal 2012, registrando soprattutto un aumento di sgomberi (spesso delle stesse famiglie che si accampano in punti diversi). La giunta rivendica questa strategia «muscolare»: «Era la priorità», dice Granelli. E afferma anche di voler continuare sulla linea, potenziando entro agosto i Centri di emergenza abitativa per le famiglie sgomberate.

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