Un granello di sabbia nella macchina
del massacro.
Per una assemblea internazionale
contro le esercitazioni israeliane in Sardegna e per il rilancio la campagna di
boicottaggio, disinvestimento e sanzioni
Per settimane lo stato di Israele ha seminato morte e
distruzione nella striscia di Gaza, bombardando deliberatamente ospedali,
scuole, strutture civili, abitazioni, persino cimiteri.
Quasi 2000 vittime e ottomila feriti, in larghissima
parte civili, donne e bambini sono stati assassinati scientemente dall'esercito,
dall'aviazione e dalla marina israeliana che hanno trasformato l'enorme prigione
a cielo aperto di Gaza in un mattatoio, dove si vive e si muore “per un sì o per
un no”, perché si è andati a fare la spesa nel momento sbagliato, perché ci si è
rifugiati in una scuola dell'ONU, perché si lavora o ci si cura in un ospedale,
perché, semplicemente, si vive nella Striscia di Gaza.
Lo stato di Israele e il suo governo sono i soli
responsabili della situazione in cui versa Gaza e tutta la Palestina: non solo
perché tronfiamente cercano di ammazzarne o espellerne gli abitanti oggi, ma
perché perseguono la politica di occupazione e dearabizzazione della regione da
oltre sessant'anni.
In tutto il mondo è montata la rabbia e la protesta per
porre fine al massacro e perché i governi non si rendano ancora complici, con
trattati commerciali, militari e di cooperazione con uno stato che opprime,
soggioga, uccide e nega il diritto di esistenza ai
palestinesi.
L'Italia è oggi il principale partner europeo in materia
di armamenti dello stato di Israele. In Sardegna le forze armate israeliane
svolgono, ormai da anni, parti rilevanti delle loro esercitazioni e delle loro
sperimentazioni, cosa che ha portato uno stato europeo evidentemente più
sensibile dell'Italia, la Svezia, a rifiutare le esercitazioni congiunte con
Israele. Le stesse armi che vengono sperimentate nei poligoni dell'Isola,
causando danni all'economia, alla salute e alla libertà dei sardi, portano
distruzione e morte in Palestina. Già nel 2006 alle esercitazioni congiunte
effettuate dalle forze armate israeliane in Sardegna seguì, di poco,
l'aggressione al Libano.
Non possiamo rimanere silenti difronte a questi fatti;
non possiamo né vogliono essere complici del massacro di Gaza, dell'occupazione
e dell'apartheid in Palestina; non possono continuare a sopportare l'occupazione
militare della Sardegna.
Da settembre riprenderanno esercitazioni militari
israeliane nella nostra isola. Deve essere chiaro a tutti che quelle armi,
testate qui in Sardegna, sono congegni di morte che uccidono i civili
palestinesi a Gaza e in Cisgiordania.
L'addestramento e l'esercitazione fanno pienamente parte
del dispositivo militare di offesa che lo stato di Israele utilizza nei teatri
di guerra. La collaborazione approntata dallo Stato italiano è dunque
collaborazione con uno stato in guerra. Fermare questa collaborazione è un aiuto
concreto alla popolazione martoriata dall'aggressione: ogni giorno di
sospensione delle esercitazioni israeliane in Sardegna è un granello di sabbia
nella macchina bellica che opprime e massacra il popolo
palestinese.
La Sardegna è dunque diventata nel corso degli anni uno
snodo importante per le politiche di guerra, anche per quelle
israeliane.
Facciamo appello, dunque, a tutti i democratici, ai
pacifisti, al mondo della solidarietà internazionale e della cooperazione, a
tutti i solidali col popolo palestinese per una mobilitazione generale
finalizzata a bloccare le esercitazioni e rilanciare la campagna
BDS.
Chiediamo alla giunta regionale della Sarda e a tutte le
istituzioni democratiche di ogni ordine e grado, a partire dai comuni,di
prendere una posizione chiara nel merito e di attivarsi per esigere la
sospensione delle esercitazioni previste.
Proponiamo una assemblea generale, da tenersi in
Sardegna, a Cagliari, il 30 agosto, per costruire un percorso concreto di
mobilitazione internazionale per il blocco delle esercitazioni e per il rilancio
della campagna BDS e per costruire nel mediterraneo la pace, la libertà e
l'autodeterminazione dei popoli.
Associazione Amicizia Sardegna
Palestina
Unione Democratica Arabo
Palestinese
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