martedì 18 dicembre 2012

pc 18 dicembre - La repressione non ferma la ribellione degli studenti, ma l'alimenta



MILANO - Gli agenti della Digos di Milano hanno perquisito le abitazioni e indagato 7 persone, tra cui tre minorenni, ritenuti tra i responsabili degli scontri avvenuti il 14 novembre scorso in corso Magenta a Milano, in occasione della giornata di contestazione europea. In quell'occasione i sette giovani, tutti appartenenti al circuito antagonista milanese aderenti al Collettivo Lambretta e ai Casc (coordinamento autonomo studenti collettivi), cercarono di sfondare per due volte un cordone degli agenti di polizia a presidio della sede della rappresentanza dell'Unione Europea. In quell'occasione, proteggendosi dietro ampi scudi di polistirolo, una cinquantina di antagonisti, molti dei quali con il volto coperto e con indosso caschi da motociclista, avevano ripetutamente bersagliato gli agenti con fumogeni accesi, sassi e potenti petardi. Cinque agenti, di cui quattro del Reparto Mobile, erano rimasti contusi e si erano fatti refertare in ospedale. LE ACCUSE - I sette ragazzi sono tutti indagati a vario titolo per violenze e resistenza a pubblico ufficiale, getto pericoloso di cose, porto abusivo di oggetti atti ad offendere e travisamento. I giovani sono G.L. di 29 anni, B.L. di 25 (entrambi con precedenti), D.R.G. e M.L. di 19, M.D. di 17, G.F. ed M.S. di 16. Quest'ultimo, che in questi giorni ha compiuto 17 anni, è stato ripreso e fotografato mentre brandiva una mazza da baseball contro gli agenti in assetto antisommossa, che si erano schierati in corso Magenta all'angolo con via Aristide De Togni per impedire ad un parte del corteo di raggiungere gli uffici della rappresentanza dell'Unione Europea. Nel corso delle perquisizioni sono stati trovati e sequestrati gli oggetti e gli indumenti utilizzati durante gli scontri del 14 novembre, a esclusione dell'arma del sedicenne. I COLLETTIVI - «Gli scontri non sono stati fatti dagli indagati ma da un piazza intera, un corteo di 10 mila studenti, non violento ma determinato, che voleva raggiungere i palazzi del potere come sta succedendo in tutta Europa», hanno affermato i portavoce di Coordinamento autonomo studenti e collettivi (Casc), collettivo universitario Labout e Rete studenti Milano nel corso di una conferenza stampa organizzata dopo le perquisizioni. All'interno dello spazio occupato Lambretta a Milano, i giovani hanno spiegato che «dietro l'operazione poliziesca di questa mattina, con le perquisizioni fatte con le pistole in pugno, c'è la volontà di intimidire chi esprime il proprio dissenso e il tentativo di fare una divisione tra buoni e cattivi, divisione che non esiste nei fatti perché basta vedere le immagini del corteo». Gli antagonisti hanno sottolineato che gli uffici dell'Unione Europea erano «un obbiettivo annunciato pubblicamente nel corso delle moltissime assemblee degli studenti che avevano preparato la manifestazione» e che gli scontri sono iniziati solo dopo che un cordone delle forze dell'ordine «ha impedito il passaggio e il corteo ha ritenuto che quel divieto era illegittimo di fronte al diritto sacrosanto di sfilare sotto la sede dei mandanti delle politiche dell'austerity». «OGGETTI NORMALI» - «Nel corso delle perquisizioni i poliziotti non hanno trovato alcun oggetto contundente - hanno continuato i giovani - ma hanno sequestrato capi di abbigliamento come quelli che usano tutti i ragazzi, normali caschi da motorino e persino un tronchese trovato in una cassetta degli attrezzi». «Noi non ci stiamo, i book-block (gli ampi scudi di plexiglass a forma di copertina di libro utilizzati per sfondare i cordoni di polizia, ndr) sono un simbolo del Movimento fin dai tempi della lotta alla Legge Gelmini e i caschi li si indossa per proteggersi dalle manganellate» hanno proseguito i rappresentanti dei collettivi, annunciando che «la risposta alle denunce arriverà fin da domani con una serie di "sorprese" perché non c'è tempo da perdere, e proseguirà nei prossimi giorni e nelle nuove mobilitazioni, con la stessa determinazione, reagendo tutti insieme perché ciò che è successo è inaccettabile». Redazione Milano online17 dicembre 2012 | 19:54© RIPRODUZIONE RISERVATA


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