MILANO - Gli
agenti della Digos di Milano hanno perquisito le abitazioni e indagato 7
persone, tra cui tre minorenni, ritenuti tra i responsabili degli scontri avvenuti il 14
novembre scorso in corso Magenta a Milano, in occasione della giornata di contestazione
europea. In quell'occasione i sette giovani, tutti appartenenti al circuito
antagonista milanese aderenti al Collettivo Lambretta e ai Casc (coordinamento
autonomo studenti collettivi), cercarono di sfondare per due volte un cordone
degli agenti di polizia a presidio della sede della rappresentanza dell'Unione
Europea. In quell'occasione, proteggendosi dietro ampi scudi di polistirolo, una
cinquantina di antagonisti, molti dei quali con il volto coperto e con indosso
caschi da motociclista, avevano ripetutamente bersagliato gli agenti con
fumogeni accesi, sassi e potenti petardi. Cinque agenti, di cui quattro del
Reparto Mobile, erano rimasti contusi e si erano fatti refertare in ospedale. LE
ACCUSE - I sette ragazzi sono tutti indagati a vario titolo per violenze e
resistenza a pubblico ufficiale, getto pericoloso di cose, porto abusivo di
oggetti atti ad offendere e travisamento. I giovani sono G.L. di 29 anni, B.L.
di 25 (entrambi con precedenti), D.R.G. e M.L. di 19, M.D. di 17, G.F. ed M.S.
di 16. Quest'ultimo, che in questi giorni ha compiuto 17 anni, è stato ripreso
e fotografato mentre brandiva una mazza da baseball contro gli agenti in
assetto antisommossa, che si erano schierati in corso Magenta all'angolo con
via Aristide De Togni per impedire ad un parte del corteo di raggiungere gli
uffici della rappresentanza dell'Unione Europea. Nel corso delle perquisizioni
sono stati trovati e sequestrati gli oggetti e gli indumenti utilizzati durante
gli scontri del 14 novembre, a esclusione dell'arma del sedicenne. I
COLLETTIVI - «Gli scontri non sono stati fatti dagli indagati ma da un
piazza intera, un corteo di 10 mila studenti, non violento ma determinato, che
voleva raggiungere i palazzi del potere come sta succedendo in tutta Europa»,
hanno affermato i portavoce di Coordinamento autonomo studenti e collettivi
(Casc), collettivo universitario Labout e Rete studenti Milano nel corso di una
conferenza stampa organizzata dopo le perquisizioni. All'interno dello spazio
occupato Lambretta a Milano, i giovani hanno spiegato che «dietro l'operazione
poliziesca di questa mattina, con le perquisizioni fatte con le pistole in
pugno, c'è la volontà di intimidire chi esprime il proprio dissenso e il
tentativo di fare una divisione tra buoni e cattivi, divisione che non esiste
nei fatti perché basta vedere le immagini del corteo». Gli antagonisti hanno
sottolineato che gli uffici dell'Unione Europea erano «un obbiettivo annunciato
pubblicamente nel corso delle moltissime assemblee degli studenti che avevano
preparato la manifestazione» e che gli scontri sono iniziati solo dopo che un
cordone delle forze dell'ordine «ha impedito il passaggio e il corteo ha
ritenuto che quel divieto era illegittimo di fronte al diritto sacrosanto di
sfilare sotto la sede dei mandanti delle politiche dell'austerity». «OGGETTI
NORMALI» - «Nel corso delle perquisizioni i poliziotti non hanno trovato
alcun oggetto contundente - hanno continuato i giovani - ma hanno sequestrato
capi di abbigliamento come quelli che usano tutti i ragazzi, normali caschi da
motorino e persino un tronchese trovato in una cassetta degli attrezzi». «Noi
non ci stiamo, i book-block (gli ampi scudi di plexiglass a forma di copertina
di libro utilizzati per sfondare i cordoni di polizia, ndr) sono un
simbolo del Movimento fin dai tempi della lotta alla Legge Gelmini e i caschi
li si indossa per proteggersi dalle manganellate» hanno proseguito i
rappresentanti dei collettivi, annunciando che «la risposta alle denunce
arriverà fin da domani con una serie di "sorprese" perché non c'è
tempo da perdere, e proseguirà nei prossimi giorni e nelle nuove mobilitazioni,
con la stessa determinazione, reagendo tutti insieme perché ciò che è successo
è inaccettabile». Redazione Milano online17 dicembre 2012 | 19:54©
RIPRODUZIONE RISERVATA
Nessun commento:
Posta un commento