Proletari comunisti non aderisce nè sostiene lo sciopero europeo promosso dalla CES e ripreso in Italia dalla CGIL e da altre forze politiche e sindacli opportuniste nel nostro paese.
Quello che serve è uno sciopero europeo costruito dal basso, fondato sul sindaclismo di base e di classe, che generalizzi le esperienze avanzate di lotta e di rivolta che si sono prodotte negli ultimi mesi in Europa,
rispetto a questo non ci sono ancora condizioni accettabil di coordinamento e organizzazione a livello europeo. Meno che mai in Italia, dove è dall'ormai lontano 27 gennaio che non c'è un tentativo di sciopero generale promosso dal basso.
La manifestazione di Roma del 27 ottobre, sia pure molto partecipata, non è certo uno sciopero e meno che mai una rivolta operaia e popolare di massa assolutamente necessaria e in sintonia con quanto avviene
in altri paesi.
Sono gli operai, lavoratori , precari e disoccupati che sono in lotta a macchia di leopardo nel paese, spesso fuori dal controllo delle organizzazioni sindacali collaborazioniste, che vanno uniti, provocando la necessaria unità dei diversi sindacati di base e organismi di lotta che hanno in questo lotte un ruolo di organizzazione di massa e di classe.
Questa strada non procede adeguatamente ma gli sforzi è in questa direzione che vanno diretti
proletari comunisti - PCm Italia
9 novembre 2012
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