venerdì 9 novembre 2012

pc 8-9 novembre - FIAT POMIGLIANO / LICENZIAMENTO 19 PER RAPPRESAGLIA A SENTENZA FIOM- la posizione dello slai cobas


proletari comunisti esprime il massimo sostegno agli operai di pomigliano
Comunicato stampa


FIAT POMIGLIANO / LICENZIAMENTO 19 PER RAPPRESAGLIA A SENTENZA FIOM

BUONANNI: “RICORREREMO IN TRIBUNALE”

SLAI COBAS: “A LUGLIO 2013 POTRANNO ESSERE 2.431 I LAVORATORI IN CAUSA AL TRIBUNALE DI TORINO, CHE SI E’ GIA’ PRONUNCIATO SUL DIRITTO AL RIENTRO IN FIP DI TUTTI I LAVORATORI DI FGA”


Il diritto al rientro in Fip entro il 13 luglio 2013 di tutti i 2.431 operai attualmente in cassa integrazione straordinaria per cessazione dell’attività di Fiat Group Automobiles è già stato stabilito dall’autorità giudiziaria, su ricorso dello Slai cobas, dalla sentenza del Tribunale di Torino dello scorso settembre, giudice del lavoro Ciocchetti.

Il licenziamento dei 19 lavoratori della newco (per far posto alla reintegra giudiziaria dei 19 della Fiom) mette a nudo le scelte aziendali di ridimensionamento impiantistico ed occupazionale derivate dalle reali intenzioni “strategiche” del piano-Marchionne. La “grancassa” mediatica messa in atto dalla Fiat (e non solo) sulla vicenda mal cela l’esigenza di depistare l’attenzione dal reale problema.

Altro che 19! sono 2.431 lavoratori in prima battuta a rischiare il prossimo licenziamento: quelli ancora addetti allo stabilimento-fantasma di G. B. Vico (FGA) di Pomigliano, stabilimento che ha cessato l’attività produttiva. Lavoratori ad oggi in cassa integrazione speciale in scadenza il prossimo 13 luglio 2013 e senza alcuna concreta prospettiva occupazionale. A questi andranno aggiunti in seconda battuta i 2.146 attualmente addetti in FIP (e migliaia dell’indotto collegato) in quanto non può esservi alcuna tenuta industriale per una “Pomigliano” ridotta ai “minimi termini”da Marchionne.

Potranno fare tutti gli incontri sindacali che vogliono, ma di fatto FIM-UILM-FISMIC e UGL non possono assicurare alcuna né tantomeno il rispetto degli accordi-truffa da loro precedentemente firmati. Né la Fiom potrà continuare a rivendicare i “diritti sindacali” rispetto all’annunciato disastro industriale e sociale che si profila a Pomigliano e nelle restanti fabbriche del gruppo Fiat. È con questa consapevolezza che lo Slai cobas prospetta le prossime iniziative di mobilitazione sindacale, nonché giudiziali, per il rientro in fabbrica di tutti.



Slai cobas Fiat Alfa Romeo e terziarizzate - Pomigliano d’Arco, 6/11/2012


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