Assassini per mezzo di droni: la guerra
del terrore degli Stati Uniti in Pakistan
Mentre i droni americani occupano il
cielo in tutto il Nord Waziristan del Pakistan, gli Stati Uniti
continuano a mentire circa le molte centinaia di persone comuni fatti
a pezzi o incenerite e il terrore esercitato su tutta la popolazione.
Di recente, un funzionario
dell'ambasciata americana in Pakistan ha insistito sul fatto che le
proteste contro gli attacchi dei droni sono ingiustificati alla luce
del "processo intrapreso volto ad evitare quelli che molto
tristemente vengono chiamati 'danni collaterali'." Anche se non
ha il permesso di rivelare informazioni riservate, ha detto, il
numero di vittime civili è "piuttosto basso"...
Questa dichiarazione ha lo scopo di
contrastare la copertura internazionale della notizia di un convoglio
di centinaia di persone provenienti da tutto il Pakistan e decine di
attivisti occidentali contro la guerra (comprese le donne del gruppo
statunitense Code Pink) diretti in una città del Sud Waziristan per
manifestare contro gli attacchi dei droni e la complicità del
governo pakistano.
Il rapporto Living Under Drones [Vivere
sotto i droni] statunitensi emesso da due gruppi di ricerca
accademici nel mese di settembre dipinge un quadro molto diverso.
"Da giugno del 2004 a metà
settembre 2012, i dati disponibili indicano che attacchi dei droni
hanno ucciso 2.562-3.325 persone in Pakistan, di cui 474-881 erano
civili, tra cui 176 bambini ... questi attacchi hanno anche ferito un
ulteriore 1.228-1.362 gli individui. " (Secondo il Bureau of
Investigative Journalism, un'organizzazione indipendente senza scopo
di lucro con base alla City University di Londra i cui dati e la
metodologia sono considerati validi.)
La discrepanza nei numeri è dovuta in
parte al fatto che "ai fini dell'individuazione di vittime
civili, il governo USA presume che tutti i maschi in età militare,
uccisi in attacchi di droni siano combattenti." Il rapporto
dimostra che questo non è vero. Eppure, anche l'interpretazione più
ristretta della rivendicazione di Washington, che ha registrato un
numero "piuttosto basso" delle vittime civili, può essere
una bugia all'interno di una menzogna, dal momento che le cifre
esatte, l'identità degli esseri umani che rappresentano e le
circostanze della loro morte sono tutte ammantate di segretezza...
stralci da A World to Win News Service
8.10.12
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