l'infame extracomunitario canadese ad della fiat ed i diritti costituzionali (dal sito del giornale web nuova società)
LE PERLE DI MARCHIONNE: TROPPI DIRITTI UCCIDONO"
di Giulia Zanotti
Più che un semplice dirigente un vero e proprio maestro di vita. Già, l'ad Fiat Sergio Marchionne non smette mai di stupire dando di volta in volta consigli su come organizzare la propria esistenza e quella della società.
Così nella lezione di oggi, il moderno Seneca, ha pensato bene di mettere in guardia contro i troppi pericoli dell'avere dei diritti. «Se continuiamo a vivere di soli diritti, di diritti moriremo» ha ammonito dal convegno degli ex alunni della Bocconi. Ma attenzione a chi pensa che si tratti di una delle sue solite "sparate". Infatti, le Minima Moralia dell'italo-canadese si basano su una riflessione storica ben precisa a partire da quanto accaduto nel 1968 con un «movimento di lotta pienamente condivisibile ma che ha avuto un effetto devastante nei confronti dell'atteggiamento verso il dovere». Già, perchè oggi secondo Marchionne si vive nell'epoca dei soli diritti mentre sarebbe necessario «tornare ad un sano senso del dovere, alla consapevolezza che per avere bisogna anche dare».
Degno di nota, infine, quelli che secondo l'ad Fiat sarebbero i diritti che tanto rischiano di ucciderci: «Il diritto al posto fisso, al salario garantito, al lavoro sotto casa, a urlare, sfilare e pretendere». Chissà, forse per non avvertire il bisogno di questi diritti basterebbe la decima parte del suo stipendio...
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