Ma contro l'accordo sul salario d'ingresso a Forlì vince il NO operaio (nonostante ricatti, pressioni e il voto degli impiegati 141 i NO e 168 i SI).
Nelle giornate in cui la padrona Marcegaglia sottoscriveva l'accordo nazionale che cancella cassaintegrazione e art.18 assieme al governo Monti- Fornero e a cisl e uil, è passato l'accordo separato sul salario d'ingresso proprio alla Marcegaglia di Forlì, con la firma delle rsu fim e uilm.
Delle 20 assunzioni previste, saranno riconfermati 12 operai interinali se accettano l'accordo, cioè il taglio del salario (niente indennità turno, niente premi di produzione e 14ma mensilità, riduzione di stipendio pari a 27.000 euro sui sei anni).
I 4 delegati della fiom non lo hanno sottoscritto sostenuti in questo dalla cgil.
E' un contratto che prevede il sottoinquadramento, il sottosalario, la sottocontribuzione.
Con la contrattazione aziendale la padrona Marcegaglia ha portato a casa l'attacco al salario e alle leggi nazionali.
Oggi a Forlì la fiom ha organizzato un'assemblea pubblica perchè spera di riaprire la trattativa con la mediazione delle istituzioni.
Questo è un accordo anticostituzionale e le stesse istituzioni sono le prime a violare la costituzione quando questa tutela i lavoratori.
E' stato detto che questo accordo è una piccola Pomigliano per un'azienda che non è in crisi: stessi ricatti, stessi diktat, stesso referendum-farsa col terrorismo di capi e capetti.
Da quì parte il lavoro che porteremo avanti nel sito di Forlì come Slai cobas per il sindacato di classe di Ravenna e come circolo di proletari comunisti.
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